Emesso un divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima. Il provvedimento a seguito dell’analisi dei corposi tabulati telefonici e delle centinaia di messaggi inviati all’ex compagna
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Divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa emessa nei confronti di P.V di anni 58, agente della Polizia municipale residente in Corigliano Rossano ex area urbana di Corigliano.
L’attività di indagine è scaturita e grazie soprattutto al binomio investigativo della Polizia di Stato e della Procura della Repubblica di Castrovillari che ha visto in poco tempo l’emissione della misura volta a tutelare l’incolumità psichica e fisica della vittima.
In particolare, le indagini sono iniziate nei primi giorni del mese di novembre quando la vittima si è presentata negli Uffici del commissariato di Ps di Corigliano Rossano per una denuncia querela nei confronti del sue ex compagno per atti persecutori.
In base alle indagini l’uomo, incapace di accettare la fine di una relazione sentimentale durata circa dieci anni, ha posto in essere reiterate condotte moleste ai danni della ex compagna volte ad impedirle di intrattenere serenamente le relazioni sociali, denigrandola con chiunque e soprattutto con i soggetti con cui reputava che la donna avesse intrapreso un rapporto sentimentale.
L’attività di stalker continuava con pedinamenti appostandosi altresì nei pressi dell’abitazione e nei luoghi frequentati dalla donna, anche durante i turni di servizio, tempestandola di chiamate e messaggi telefonici dal carattere offensivo, minacciandola di diffamarla a persone a lei conosciute, provocandole gravi stati di ansia e di paura tale da ingenerare un fondato timore per la sua incolumità e da costringerla a cambiare le sue abitudini di vita.
La delicata attività di P.G. che ha consentito all’emissione del decreto da parte del Tribunale di Castrovillari, è stata possibile grazie alla capacità di ascolto degli investigatori nonché alla professionalità che ha consentito in modo celere ad effettuare l’analisi dei corposi tabulati telefonici e delle centinaia di screenshot di messaggi assillanti e costanti, dimostrando ancora una volta, di concerto con gli Uffici della Procura della Repubblica di Castrovillari sotto le direttive del procuratore capo Alessandro D’Alessio, un’attenzione particolare ai reati di violenza di genere in un periodo in cui si registrano tantissimi episodi che purtroppo, spesso, sfociano in tragedie.