Con più di un mese di anticipo riuscire ad accaparrarsi un biglietto è un miraggio: poche opzioni, cambi su cambi e costi tutt'altro che abbordabili
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Se raggiungere la Calabria dalle principali città italiane in aereo è ormai cosa per pochi eletti (visti i prezzi per gli incauti che non hanno prenotato con mesi di anticipo, e pazienza per chi le ferie le può programmare solo all’ultimo minuto), anche chi sceglie la soluzione treno si trova davanti a tariffe e orari da incubo.
Evaporati da anni i treni notturni a lunga percorrenza (che in cambio di un servizio spesso al di sotto del limite della decenza e a tempi di percorrenza da albori del ferrato, garantivano tariffe a costi contenuti) i convogli capaci di riportare a casa i fuorisede durante il periodo delle feste di fine anno si sono fatti un po’ più veloci e decisamente più confortevoli. Oltre che incredibilmente più cari.
Prendendo in considerazione le medesime date considerate per i raffronti sui voli aerei (partenza il 23 dicembre con ritorno il 3 gennaio successivo) il primo problema con cui si troverebbe a confrontarsi il nostro ipotetico viaggiatore di ritorno è legato alla disponibilità di posti.
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Dal nord
Considerando Milano e Venezia come stazione di partenza e Lamezia come scalo finale, e provando a prenotare sul sito di Trenitalia con più di un mese di anticipo, le opzioni disponibili si contano sulle dita di una mano, pur di essere disposti ad almeno un cambio di convoglio. Se si cerca invece un treno meno problematico, tocca passare direttamente al giorno della Vigilia, perché di posti in vendita, per il 23, non ce ne sono più. Il 24 invece le soluzioni ci sono ma i prezzi, vista la domanda, continuano a salire di minuto in minuto. Ad oggi, la tariffa più bassa per raggiungere la Calabria dal capoluogo lombardo in Freccia Rossa, sfonda i 290 euro divisi tra andata (con cambio a Roma) comodamente acquistabile a 155 euro, e ritorno un po’ più leggero, sempre con cambio nella Capitale, a 143 euro. Ma bisogna fare in fretta, perché i posti sono pochi e si rischia di arrivare anche a dover sborsare, sempre con cambio a Roma, fino a 400 euro. Anche in questo caso la tariffa d’andata (233 euro) è nettamente superiore a quella di ritorno (167).
Ancora più complicato muoversi dal nord est del Paese. Anche utilizzando Venezia come stazione di partenza, tocca rinunciare alla data del 23 (a meno di non essere disposti ad un viaggio della speranza fatto di cambi al volo e treni regionali) per passare alla comodissima soluzione della Vigilia (sperando di arrivare in tempo per il cenone) in cui Trenitalia offre una manciata di soluzioni con prezzi che oscillano, per un biglietto di andata e ritorno, tra i 312 e i 455 euro.
Da Roma
Decisamente più umane le tariffe per chi intende invece muoversi dalla Capitale verso la nostra regione. Qui le soluzioni sono molto più numerose e, a più di un mese di distanza dalla data che abbiamo scelto per fare muovere il nostro ipotetico viaggiatore, di posti ce ne sono ancora parecchi anche se alcuni convogli, soprattutto quelli agli orari più accessibili, sono già soldout. Qui la forbice tra la tariffa minima prenotabile on line e la massima si aggira tra i poco più di cento euro opzionabili con un treno intercity – che aumenta i tempi di percorrenza di circa un’ora e mezza – a poco più di 210 se prendiamo in considerazione un treno più veloce.
Chi invece intende raggiungere le città joniche della Calabria, a fronte di tariffe simili ai più fortunati che si devono fermare sulla costa tirrenica, deve fare i conti con i treni che diventano molto più scarni e, armandosi della pazienza necessaria, prepararsi ad almeno un paio di cambi di convoglio supplementari per raggiungere la meta desiderata.