Il parlamentare di Avs ripropone alla manifestazione di Villa San Giovanni il tema della scarsa trasparenza sui contratti per l’opera: «Mi negano i documenti per tutelare interessi molto forti»
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«Mi prendono in giro, mi chiamano l’angelo degli esposti: bene, alla vostra tv dico che martedì arriverà il terzo». Angelo Bonelli, parlamentare di Alleanza verdi e sinistra, anticipa a LaC la sua nuova iniziativa «per salvare i soldi pubblici: 14 miliardi di euro sono diventati un fatto privato tra la società Stretto di Messina e il consorzio Eurolink. Non mi vogliono dare documenti fondamentali per capire come si svilupperanno le procedure».
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Bonelli racconta uno dei suoi tentativi di saperne di più sul chi darà il parere sul progetto: «Mi è stato detto che lo farà la società Stretto di Messina ma non so con quali competenze. Mi è stato risposto che il parere è già stato dato dal Consiglio superiore dei lavori pubblici. Sono andato a vedere e il parere risale al 1997. Questo non è accettabile».
Anche per questo il deputato ambientalista ha deciso di presentare un nuovo esposto alla Procura europea «perché c’è un utilizzo che riteniamo improprio dei fondi Ue e c’è un tema da approfondire: quello di una gara fatta oltre 20 anni fa che oggi viene salvata. Dico a un imprenditore qualunque: vi è mai stato concesso di salvare una gara fatta 20 anni fa? No, perché sappiamo che non è possibile. Ecco, qui questo è stato consentito per salvare interessi molto forti. Cosa c’è dietro? Perché non mi viene consegnato l’atto negoziale? Ecco perché sono costretto a rivolgermi alla magistratura».