«Tesserini utili per garantire, a chi non ne ha alcun diritto, un posto al sole nelle aree contrassegnate dalle “strisce blu”, disseminate pressoché ovunque nella città di Catanzaro». A denunciarlo ancora una volta il Codacons.
«Sarebbero più di un centinaio – fa sapere in un comunicato - i permessi intestati a soggetti oramai deceduti che, secondo la denuncia, risultano tuttora in circolazione nella città capoluogo di regione».


Il vicepresidente nazionale dell’associazione, Francesco Di Lieto, spiega: «Poiché il problema dei “furbetti” del tesserino finisce per ripercuotersi su tutti i cittadini, già ad ottobre avevamo formalizzato una diffida al Comune, affinché venisse effettuata “una immediata verifica di tutti i pass rilasciati incrociandoli con i dati dell’Ufficio Anagrafe”. Confidavamo che il Sindaco ed il Comandante della Polizia Municipale - prosegue Di Lieto - recependo la nostra sollecitazione, si sarebbero subito attivati, disponendo senza indugio l’invocata verifica, “non foss’altro che per il doveroso rispetto nei confronti di chi ha seri problemi di salute”. Evidentemente si è preferito agevolare i “furbetti” a scapito di chi ha problemi di salute, preferendo “far cassa sui comuni mortali …”».


Di Lieto incalza ancora: «Com’è noto, chi espone all'interno della propria vettura lo speciale "tagliando" rilasciato dal Comune, ha la possibilità di parcheggiare la propria automobile sia nei posti riservati alle persone invalide ma anche di parcheggiare, sempre gratuitamente, negli spazi contrassegnati dalle “strisce blu”. In questo modo i “furbetti del tesserino” finiscono per sottrarre posti a chi effettivamente ne ha bisogno, umiliando e costringendo chi ha seri problemi di salute ad estenuanti giri alla ricerca del parcheggio. Ma questo illegittimo utilizzo finisce per causare un grave danno anche alla collettività. Tanto perché, occupando (gratis) dei posti sulle strisce blu, li sottraggono, illecitamente, alla disponibilità degli automobilisti (paganti) e, di riflesso, causano un danno economico allo stesso Comune di Catanzaro (che non incassa l’obolo), conseguente proprio il fraudolento utilizzo dei “pass”».


Il Codacons evidenzia che «chi utilizza un “pass” intestato ad altro soggetto commette un "illecito amministrativo" che, in alcuni casi, potrebbe configurarsi un vero e proprio reato», per questo ha deciso, «stante l’assordante, quanto inquietante, silenzio serbato dal Comune di Catanzaro, di presentare una denuncia per truffa».


«Speriamo che l’Ufficio di Procura - conclude Di Lieto - voglia acquisire tutti i pass rilasciati presso il Comando della Polizia Municipale e provveda, quindi, ad incrociarli con i dati dell’Ufficio Anagrafe. Laddove dovesse emergere - come abbiamo motivo di ritenere, alla luce delle segnalazioni ricevute - che moltissimi “pass” intestati a soggetti deceduti siano ancora oggi in circolazione, chiediamo che si proceda nei confronti di tutti i soggetti responsabili, anche per aver omesso ogni tipo di controllo, per il reato di truffa nonché per il grave danno erariale causato».