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Qualche giorno fa la Corte d'Appello di Salerno ha decretato, a favore delle vittime dell'ignobile vicenda umana e giudiziaria relativa al così detto ‘palazzo della vergogna’, rappresentate e difese dall'avv. Elisa Arena, il diritto ad essere indennizzate per l'illegittima durata della causa civile incardinata da costoro per ottenere il risarcimento del danno patito a causa del disastro colposo cagionato dalle società Edilia della Palma s.r.l. Ed Immobiliare Domus s.r.l., intestate ai fratelli Vincenzo ed Arnaldo Colistra. Nel lontano 1990, dette ditte, nell'eseguire lavori di sbancamento e posa di fondamenta, a causa delle vibrazioni prodotte dai potentissimi escavatori utilizzati, hanno cagionato il crollo parziale e notevoli danni ad una pluralità di immobili ubicati su Corso Vittorio Emanuele II a Vibo Valentia.
Il Sindaco ha dunque disposto lo sgombero immediato ed il puntellamento dei fabbricati coinvolti dal disastro.
Così numerose famiglie sono state costrette ad abbandonare le loro case o private delle loro attività commerciali (ubicate al piano terra del palazzo crollato e di quelli limitrofi), condannate quindi alla disoccupazione, ridotte in condizioni economiche pietosissime.
Ed hanno dovuto attendere quasi trent'anni (tanto è durato il processo) per vedersi riconosciuto il diritto ad ottenere il risarcimento del danno patito a causa del disastro di cui sono stati vittime.
La Corte d'Appello di Salerno ha così accolto integralmente le richieste avanzate dall'avv. Arena, riconoscendo che l'irragionevole ed illegittima durata della causa sia da ascriversi a responsabilità esclusiva dell'amministrazione giudiziaria e che dunque il Ministero Di Grazia e Giustizia dovrà pagare ai danneggiati l'indennizzo ex legge Pinto per l'intera durata della causa di cui sono stati parti.
Nel ricorso introduttivo del citato giudizio l'Avv. Arena ha sottolineato, peraltro, che la vicenda giudiziaria in esame rappresenta, per i cittadini vibonesi, l'emblema della cattiva giustizia e della cattiva amministrazione; che la Vibo che ha sempre creduto nel valore della Giustizia ha denominato “Palazzo della Vergogna” l'edificio crollato, manifestando totale disprezzo nei confronti di chi ha leso i diritti fondamentali di concittadini onesti, persone perbene, violentate nella loro sfera più intima, private del diritto alla casa ed al lavoro, ridotte alla fame a causa dell'accaduto. Persone di una dignità inesauribile, a tal punto da riuscire a mantenerla integra anche nella disperazione.
L'avv. Arena ha infine rimarcato che un maggiore interessamento da parte delle istituzioni e la celere risposta della giustizia avrebbero certamente consentito una definizione rapida di questa triste vicenda, durata quasi trent'anni, che ha causato danni insuscettibili di valutazione economica ai diretti interessati ed ha lasciato una profonda cicatrice nell'animo della nostra città.