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Politici, amministratori, amici si sarebbero rivolti al colonnello, perché lui sapeva chi contattare per annullare un verbale di contravvenzione, anche se una macchina o una moto veniva parcheggiata in divieto di sosta o nell’area dedicata ai taxi o in zona rimozione. Non c’era nulla che Tarantino non potesse fare. Lo si evince nell’ordinanza firmata dal gip del Tribunale del capoluogo, dove emergono le singole ipotesi di accusa a carico degli indagati e il sistema per distruggere una valanga di multe.
Salvatore Tarantino in qualità di maggiore/tenente colonello della Polizia municipale del Comune di Catanzaro e quindi pubblico ufficiale, abusando e approffittando e abusando delle sue funzioni avrebbe compiuto atti diretti in modo non equivoco ad indurre i vigili urbani Pasquale Raso e Rocco Cristallo a non elevare indebitamente una contravvenzione e relativo fermo amministrativo su una moto appartenente a Vincenzo Lacroce, suo amico personale, sorpreso a circolare privo di casco. Tarantino insieme a Lacroce è anche indagato per simulazione di reato. Su suggerimento del primo, Lacroce avrebbe presentato alla Stazione dei Carabinieri di Santa Maria il 29 maggio 2013 una denuncia, affermando il falso: il furto del proprio motociclista. Per Tarantino si ipotizza anche il falso materiale. Avrebbe alterato il verbale di accertamento e contestazione del codice della strada elevato dai vigili a Pasquale Raso e Rocco Cristallo. La Croce e Tarantino rispondono inoltre di truffa aggravata: il primo istigato dal secondo, con artificio consistito nel depositare una denuncia di furto del proprio casco da motociclista (evento questo non verificatosi) avrebbe indotto in errore la Polizia municipale, che ha proceduto all’annullamento dei due verbali di multa e fermo della moto, procurando a Lacroce un ingiusto profitto di 80 euro corrispondente al danno per le casse dell’Amministrazione comunale. Per Tarantino si ipotizza anche l’abuso di ufficio in concorso con Amedeo Cardamone, nonostante fosse evidente la contestazione del codice della strada avrebbero proceduto all’annullamento dei verbali. E in concorso con il capo della Polizia municipale Giuseppe Antonio Salerno, avrebbe annullato i verbali di contravvenzione redatti il 13 aprile 2013 in occasione della firma di una convenzione con altre amministrazioni comunali o a favore del consigliere comunale Carlo Nisticò e di tante altre persone. Un esempio fra tutti, Tarantino avrebbe indotto il vigile urgano Luigi Sacco a non dare seguito o ad annullare indebitamente, senza alcuna motivazione la multa di 41 euro a Salvatore Maida che si sarebbe rivolto al colonnello procurandogli un ingiusto vantaggio patrimoniale. Ma anche Domenico Tallini avrebbe istigato Tarantino per farsi elevare una multa facendo attestare falsamente al vigile Umberto Raimondo, che si era trattata di una sosta breve per andare in farmacia. E in altre due occasioni lo stesso Tallini si sarebbe rivolto al tenente colonnello per farsi annullare una multa per aver parcheggiato in zona rimozione o per aver messo l’auto nel parcheggio riservato ai taxi. Massimo Lomonaco all’epoca dei fatti assessore al Personale del Comune di Catanzaro, tra le altre cose, abusando delle sue funzioni avrebbe annullato la multa di un avvocato inducendo il vigile Rocco Cristallo ad attestare falsamente che la macchina del legale si trovava in divieto di sosta perché in avaria. In un'altra circostanza Lomonaco avrebbe istigato il maggiore Salvatore Tarantino per non dar seguito ad un verbale di contravvenzione da personale dell’Amc (Azienda municipalizzata per il trasporto pubblico).
Palazzo degli ignobili, 40 indagati NOMI
Gabriella Passariello