La donna era già stata sedata e il chirurgo aveva iniziato l'incisione alla gamba quando l'intervento è stato interrotto: «Andrò in procura a Catanzaro. Quella macchina si era già rotta diverse volte negli ultimi mesi e l'Asp non l'ha cambiata» (ASCOLTA L'AUDIO)
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Doveva essere un’operazione di routine per l’equipe di ortopedia all’ospedale di Soverato, ma nella Calabria dei tagli lineari e del depauperamento della sanità pubblica di normale pare non sia rimasto molto. Dalla cittadina del catanzarese giunge l’ennesima storia di presunta malasanità. La protagonista è B. B., una donna di 73 anni di Serra San Bruno. L’anziana doveva essere operata questa mattina per una frattura scomposta di tibia e perone, ma l’intervento è stato sospeso in tutta fretta per la rottura di un macchinario in sala operatoria, dopo che la donna era stata già sedata.
A raccontare quanto accaduto, la figlia della donna, G. N. che minaccia di andare in procura a Catanzaro per denunciare quello che è successo all’ospedale di Soverato. «Mia madre – spiega la signora – ha una frattura scomposta di tibia e perone e quindi si doveva intervenire. Era la prima in lista oggi, quindi questa mattina l’hanno portata in sala operatoria». All’anziana era stata già praticata l’epidurale e il primario di ortopedia Ippolito Menniti, che la stava operando, aveva già iniziato a incidere quando si è reso conto che l’amplificatore in sala operatoria non funzionava. Era già successo nel recente passato, almeno tre volte negli ultimi mesi. «Il primario – attacca la figlia della signora B. B. – quando ha dovuto comunicarci che non poteva operare mia madre era in grande difficoltà e mi ha spiegato che già da tempo ha chiesto la sostituzione di quel macchinario che ormai si rompe di continuo. Mi ha fatto leggere anche le sollecitazioni all’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, ma a quanto pare non sono servite a molto se oggi mia madre, anziana e con patologie concomitanti, si ritrova a vivere grave situazione».
La donna sottolinea che l’equipe medica non ha nessuna colpa per quanto è accaduto. «Questo è un chiaro caso di malasanità, ma che non dipende dai medici, professionali e veramente dispiaciuti per quanto successo a mia madre. Quello che si è rotto è l’unico amplificatore in dotazione all’ospedale di Soverato, quindi i medici non sono stati messi in condizione di fare il loro lavoro».
«Voglio che la disavventura di mia madre sia conosciuta – aggiunge G. N. - È una donna di 73 anni con diverse patologie concomitanti e non dovrebbe essere sottoposta a eccessivo stress. Adesso però si ritrova con un’incisione nella gamba, dopo avere subito un’epidurale. Una situazione grave per qualsiasi persona, figurarsi per un’anziana malata. Adesso non sappiamo quando potrà essere operata e i giorni di degenza in ospedale aumenteranno».
«Sono intenzionata a fare una denuncia alla procura di Catanzaro – conclude – Quello che è successo a mia madre non voglio che si ripeta».