Tanto tuonò che piovve. Dopo mesi di incertezze finalmente dal 30 giugno nell’ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia Terme potranno essere processati i tamponi per il Covid-19. La vicenda, paradossale, come tante, troppe di quelle che capitano nella nostra terra, nasce dalla denuncia di alcune associazioni lametine in merito all’abbandono all’interno del laboratorio di Microbiologia di macchinari da milioni di euro, capaci di elaborare decine di tamponi.

 

Il reparto è stato chiuso quattro anni fa e con questo sono andate in pensione anche le attrezzature. Il tutto mentre nei periodi clou della pandemia si faceva fatica a stare dietro alla mole di tamponi. Ora finalmente nero su bianco il cambio di passo. «La Commissione Prefettizia dell’Asp di Catanzaro, d’intesa con il Direttore Sanitario, ha fatto richiesta di formale autorizzazione per la riattivazione del settore di microbiologia all’interno della S.C. di Patologia Clinica del Presidio Ospedaliero di Lamezia Terme. Il Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie, a seguito della richiesta, ha espresso il parere favorevole limitatamente all’esecuzione dei test per la ricerca di Covid-19 fornendo le dovute autorizzazioni», spiega una nota dell’azienda ospedaliera.

 

«Il Laboratorio di Patologia Clinica - precisano - è stato approvvigionato dei necessari reattivi, dotato di una dirigente biologa a tempo determinato, per sei mesi e attende due tecnici di laboratorio biomedico: ciò permette di avviare dal 30 giugno l’attività per 72 ore settimanali. Il laboratorio analizzerà esclusivamente i tamponi provenienti dalle unità operative interne al presidio ospedaliero unico dell’Asp».

 


«La processazione (lettura) dei tamponi – conclude l’azienda - consente di garantire il miglioramento della qualità dell’assistenza, la sicurezza del personale e dei pazienti e l’efficiente monitoraggio dei pazienti del Centro Screening Covid già attivo nell’ospedale di Lamezia». Il laboratorio, insomma, riaprirà solo per le attività inerenti il Covid, tanto che anche il tempo per il quale è stata contrattualizzata la dirigente biologa è di soli sei mesi e consentirà di coprire fino al mese di dicembre. Un piccolo passo in avanti per cercare di riempire di contenuti un ospedale che nel tempo è stato lentamente privato di importanti reparti e funzioni, ma in prospettiva sembra ancora non esserci l’intenzione di reinvestire sull’ospedale di Lamezia Terme. Basti pensare anche al mancato accoglimento dell’istanza di riaprire il reparto di Malattie Infettive