VIDEO | Il presidente del tribunale per i diritti del malato attacca: «È un crimine sociale». E ai pazienti viene chiesto di rivolgersi ai privati
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Nessuna delle 60 autoambulanze provenienti dalla regione Lombardia sarà assegnata all'ospedale di Locri. A lanciare l’allarme è il presidente del tribunale per i diritti del malato Pino Mammoliti, che nei giorni scorsi ha rivolto un appello ai sindaci della Locride e alla Regione affinché intervengano per risolvere tale carenza.
«La situazione è drammatica. Per bacino di utenza e per estensione territoriale questo ospedale necessiterebbe di almeno altre cinque – ha spiegato Mammoliti - Ma evidentemente la esclusione della Locride dall'attenzione e dalla sensibilità della giunta regionale nemmeno si nota. Chiedo pure ai presidenti Vincenzo Maesano e Giorgio Imperitura di muovere il popolo dei sindaci per sostenere questa richiesta. Muoviamoci altrimenti saremo complici di ogni morte che avverrà per mancanza di tempestivo soccorso. Si tratta di un crimine sociale commesso ai danni della comunità».
Ai disagi legati alla carenza di mezzi, si aggiungono quelli di altri disservizi. Ieri un paziente è stato invitato a fare ricorso ad uno studio privato per una tomografia retinica perché il macchinario era fuori uso. «Mi hanno risposto che la macchina era guasta – ha raccontato ai nostri microfoni – e che non sanno se e quando verrà riparata. Non è la prima volta che mi succede. Ho prenotato la visita ad aprile e mi hanno rimandato ad ottobre. La costituzione parla di salvaguardia della salute pubblica, dove è questa salvaguardia?».
Intanto è di oggi la notizia di un nuovo guasto alla tac, denunciata dal consigliere comunale di minoranza di Locri Eliseo Sorbara. «Per fare un esame in urgenza il paziente viene trasferito a Polistena se arriva vivo – ha tuonato - Urologia, Cardiologia, Radiologia ed altri reparti sono al collasso».