Un tesoretto da 108 milioni, raschiando quanto più possibile i residui dei bilanci. La Regione Calabria prova a compiere l’ultimo, definitivo, sforzo per completare l’ospedale della Sibaritide, trasformatosi nel tempo in uno dei più classici esempi di porto delle nebbie a tinte calabre.

Dalla Cittadella, quindi, giungono buone notizie che non coincidono - per il momento - con quelle che trapelano dalla pancia del cantiere di contrada Insiti, terra di mezzo tra Rossano e Corigliano dove sta nascendo - seppur a singhiozzo - l’ospedale della Sibaritide.

Ma andiamo con ordine. La lieta novella la porta Pasqualina Straface, consigliere regionale di Forza Italia e presidente della terza commissione Sanità che, in una nota diramata questa mattina annuncia che i 68,2 milioni di euro stanziati con un dca del commissario ad acta, quindi a firma di Roberto Occhiuto, saranno destinati per intero all’ospedale nuovo di Corigliano Rossano e non, come sommariamente riportato nel documento, anche a quelli di Vibo e della Piana. E questo, da quanto appreso da fonti della Regione, per strategia politica: le risorse disponibili verranno destinate ai fabbisogni urgenti, come nel caso dell’ospedale della Sibaritide, molto più avanti rispetto agli altri, che a loro volta saranno destinatari dei fondi necessari in funzione delle necessità.

Inoltre, spiega sempre la Straface, altri 40 milioni sono stati reperiti attingendo «a trasferimenti statali e a somme individuate dall'analisi di residui del bilancio regionale mai utilizzati negli scorsi anni».

Un sospiro di sollievo, dunque, dopo settimane, mesi tribolati, in cui Regione e società appaltatrice hanno giocato un po’ al gatto col topo nel tentativo di contenere i costi dell’ospedale, lievitati in dieci anni da 143 a oltre 250 milioni per via delle speculazioni e dell’aumento vertiginoso dei prezzi legati prima al conflitto russo-ucraino, poi a Suez e domani chissà.

Straface: «Le risorse ci sono, dalle opposizioni polemiche sterili»

«È stato pubblicato il Decreto Commissariale numero 43 a firma del presidente Occhiuto che individua le risorse necessarie al completamento dell'ospedale della Sibaritide. Dall'avanzo di gestione del consuntivo 2021 - spiega Pasqualina Straface - sono stati infatti recuperati 68 milioni di euro che saranno destinati all'opera insieme ad altri 40 milioni provenienti da trasferimenti statali e a somme individuate dall'analisi di residui del bilancio regionale mai utilizzati negli scorsi anni che saranno svincolate per raggiungere il costo totale dell'opera. Tutte queste somme saranno messe a disposizione per il riequilibrio del Piano Economico finanziario e permetteranno di avere la copertura necessaria a fare ripartire i lavori del nuovo ospedale di contrada Insiti».

Per la presidente della commissione Sanità si tratta di «un risultato storico, ottenuto grazie al grande lavoro del Presidente Occhiuto che si è impegnato in prima persona su questa grande opera e che chiude, si spera, la stagione delle polemiche sterili da parte dell'opposizione che ha scelto di fare solo propaganda mentre noi abbiamo sempre preferito la politica del fare, del lavoro, della risoluzione dei problemi. Abbiamo sempre detto che le risorse ci sarebbero state - chiosa la Straface - e che l'ospedale avrebbe visto la luce nei tempi previsti, e oggi con questo DCA ne abbiamo la certezza definitiva».

La realtà di Insiti

Fin qui, insomma, le buone notizie che giungono dalla politica e con i tempi della politica associati a quelli pachidermici degli apparati burocratici.

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Tutti sperano che quelle ricorse servano a far ripartire presto i lavori in cantiere da cui ad oggi, però, non filtrano liete novelle. A Insiti, infatti, nulla si muove ancora. Niente operai andare su e giù, nessuna gru si vede roteare in attesa che il messaggio partito da Catanzaro raggiunga i cantieri. In azienda, alla D’Agostino, a quanto pare, nessuno sa (ancora) nulla rispetto a quanto deliberato dal governatore. Nel frattempo, però, quei cantieri sono fermi da dieci mesi.