L’associazione Vivere Sorridendo organizza un sit-in per martedì 6 luglio: «Ci appelliamo all’Asp e alla politica»
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Il reparto di Medicina nucleare dell’ospedale di Crotone è chiuso da due anni per permettere l’esecuzione di alcuni lavori di riqualificazione. Lo stop alle attività sta però generando disagi ai pazienti del Crotonese, soprattutto a quelli che lottano contro un cancro, costretti a spostarsi altrove per eseguire importanti esami. Una situazione non più sostenibile per l’associazione Vivere Sorridendo, che rappresenta i malati oncologici della provincia pitagorica e che ha organizzato un sit-in pacifico che avrà luogo martedì 6 luglio alle ore 11 davanti al San Giovanni di Dio «per sensibilizzare e rivendicare il sacrosanto diritto alla salute».
«Il nosocomio crotonese – si legge in una nota dell’associazione - lavora oramai in condizioni estreme. Vogliamo ancora una volta richiamare l’attenzione sulla chiusura da circa due anni del reparto di Medicina nucleare, che è di fondamentale importanza per il malato oncologico, ma anche su tutti gli altri reparti in sofferenza. Il nostro appello è rivolto all’Asp e alla politica locale, regionale e nazionale: non possiamo non far nulla quando in gioco c’è la vita».
L'iniziativa di Vivere Sorridendo segue di pochi giorni l'appello di altre trenta associazioni crotonesi che denunciano il depotenziamento dell'ospedale ptagorico, dicendosi pronte a ricorrere alla Corte internazionale di Strasburgo per il mancato riconoscimento del diritto alla salute nel territorio.