Tre cani avvelenati, di cui uno risulta attualmente introvabile, mentre l'altro altro è morto e presenta sul corpo evidenti segni di bruciature alle zampe. È il drammatico bilancio di una domenica di follia a Tortora, al confine calabro lucano, che ha destato sgomento e sconcerto in tutta la comunità. L'episodio, su cui indagano i carabinieri, è stato denunciato dall'associazione “Salvami”, presieduta da Dragana Kojic Maltecca. Fortunatamente, uno dei tre animali è stato soccorso in tempo e salvato da morte certa grazie alle cura della clinica veterinaria diretta dal dottor Gianfrancesco Gentile.

Il problema del randagismo

L’associazione “Salvami” è da tempo impegnata nella battaglia contro il fenomeno del randagismo sul territorio, anche se al momento il problema non è stato ancora risolto. «Ancora oggi – scrivono i volontari per commentare il drammatico episodio – viviamo il caos della vita di strada di povere creature innocenti, vittime, come accaduto domenica 17 novembre, della cattiveria umana e della sua più macabra follia. Sono persone che compiono questi gesti, esseri umani che di umano non hanno più nulla. Solo una cosa aumenta: col passare del tempo lo sconforto nelle istituzioni e la vergogna di essere umani. Come associazione abbiamo fatto diverse proposte, ma non siamo stati ascoltati».

Lo sdegno dell’amministrazione comunale

«Ciò che è accaduto ieri nella nostra cittadina è un fatto inaudito e di una violenza che ci fa rabbrividire». È l’incipit del post pubblicato sulla pagina dell’amministrazione comunale tortorese, guidata dal sindaco Toni Iorio.

«Avvelenare tre cani, tre esseri viventi, tentare di bruciare la carcassa di quello che purtroppo non ce l’ha fatta – si legge ancora -, sono gesti inumani, che denunciano una situazione di degrado sociale che pensavamo fosse estraneo alla nostra comunità. Invece dobbiamo ricrederci e agire per capire non soltanto chi siano i colpevoli, ma soprattutto quale frustrazione li abbia spinti a compiere un gesto di una tale crudeltà. Di certo – concludono gli amministratori - non ci fermeremo per dare giustizia e dignità ai tre cani che abitavano questo territorio, per loro e per tutti gli altri affinché mai possa ripetersi nulla di simile».