Non ci sarebbe un tentativo di intimidazione dietro il rinvenimento di un ordigno bellico davanti all’abitazione dell’ex procuratore generale di Reggio Calabria, Salvatore Di Landro, ma una semplice azione delle correnti marine. A precisarlo è la Questura della città dello Stretto in una nota.


«Il proiettile di artiglieria di fabbricazione tedesca risale alla seconda guerra mondiale – spiega il comunicato. Si tratta quindi di un residuato bellico, ragionevolmente trasportato dalla corrente marina sulla spiaggia di Bocale. Esso risulta peraltro totalmente inoffensivo poiché privo di spoletta e fortemente corroso dalla lunga permanenza in acqua marina. Il residuato è stato comunque posto a disposizione della competente Autorità Giudiziaria per gli accertamenti di rito. Le circostanze descritte inducono ad escludere azioni intimidazione al Dr. Di Landro» conclude la nota.