Gli artificieri dei carabinieri sono tornati nel pomeriggio all’interno dei locali del Bilotti Food e Drink di Via Caloprese a Cosenza, distrutto nel corso della notte tra il 18 e il 19 maggio dall’esplosione di un ordigno. I militari stanno effettuando i rilievi necessari ad accertare il tipo di materiale utilizzato dagli attentatori. Insieme alle forze dell’ordine si è recato sul posto anche il magistrato di turno, il sostituto Antonio Bruno Tridico, al quale è affidata l’inchiesta, sotto la supervisione del procuratore Mario Spagnuolo e dell’aggiunto Marisa Manzini.

 

Il sindaco: «Non vincerà la paura»

«Quanto accaduto è inquietante – scrive Mario Occhiuto in una nota della portavoce - perché rimanda a una dinamica criminale talmente cruenta da mettere in serio pericolo l’incolumità dei cittadini. Saremo vigili e presenti – aggiunge il sindaco - perché si faccia luce su un’azione di tipo bellico. Un attacco inaccettabile al cuore sano di una città che rifiuta di vivere nella paura. Da parte dell’Amministrazione comunale non mancherà tutto il supporto possibile all’attività degli inquirenti, trasmettendo alla comunità il messaggio di riporre sempre fiducia nelle istituzioni dello Stato».

 

Non si esclude nessuna pista

I carabinieri indagano in tutte le direzioni. Si lavora per determinare cosa abbia provocato la detonazione. Non è escluso che possa essersi trattato di un congegno comandato a distanza. Sicuramente la deflagrazione è partita dall’interno verso l’esterno, per cui è evidente che l’ordigno doveva essere stato collocato dentro il bar prima della chiusura. Di sicuro i malviventi hanno scelto di mettere in atto un’azione plateale, rischiando anche di provocare una strage. La pista privilegiata è quella delle estorsioni, ma si guarda anche ai rapporti e alle frequentazioni del titolare, incensurato, a lungo sentito dagli inquirenti.

Salvatore Bruno