Sostituita la misura della detenzione domiciliare con quella dell’obbligo di presentazione alla P.G. per Caterina Ursida di Gioia Tauro, imputata nel procedimento penale denominato Operazione Vulcano, difesa dagli avvocati Andrea Alvaro e Annalisa Rotolo del foro di Palmi. La giovane donna, arrestata nell’agosto del 2016, fu inizialmente ristretta in carcere ed ottenne dopo qualche giorno la concessione degli arresti domiciliari, essendo madre di quattro figli.

 

La Ursida è imputata dei reati di partecipazione ad associazione finalizzata al narcotraffico internazionale nonché di detenzione di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente di tipo cocaina, importati dal centro America. All’esito del giudizio abbreviato, conclusosi per gran parte degli altri coimputati con pene severissime, la Ursida aveva rimediato una condanna ad anni sette e mesi otto di reclusione, beneficiando del riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche e dell’esclusione di più aggravanti, tra le quali anche quella mafiosa.

Il giudice dell’udienza preliminare presso il Tribunale di Reggio Calabria, Pasquale Laganà, ha accolto l’istanza avanzata dai difensori della giovane gioiese che avevano invocato la rivisitazione in senso più favorevole all’imputata della misura applicata, prospettando la concreta attenuazione delle esigenze cautelari in forza di una pluralità di argomentazioni ed in linea con la più recente giurisprudenza di legittimità. Il pubblico ministero, Francesco Ponzetta, ha condiviso l’impianto argomentativo dei difensori e ha espresso parere favorevole all’accoglimento dell’istanza.

È stata, pertanto, disposta l‘immediata liberazione dell’imputata, adesso sottoposta esclusivamente all’obbligo di presentazione alla Pg di Gioia Tauro.