I Carabinieri della Stazione di Locri hanno tratto in arresto Antonio Bonavita, 55enne del posto, in quanto destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Reggio Calabria, dovendo lo stesso scontare una pena di 7 anni, 1 mese e 22 giorni di reclusione in quanto condannato definitivamente per usura aggravata.
La condanna rimediata dal Bonavita è stata il naturale sviluppo della complessa attività di indagine denominata “Shark”, svolta dalla Compagnia Carabinieri di Locri sotto la direzione della D.D.A. di Reggio Calabria, che ha permesso di disegnare un quadro a tinte fosche, in cui, sullo sfondo scuro del feroce contrasto tra le due cosche contrastanti – quelle facenti capo alle famiglie Cordì e Cataldo –, ha disvelato innumerevoli episodi criminosi e ha consentito di pervenire a un quadro gravemente indiziario in ordine all’appartenenza alla cosca mafiosa Cordì, di un certo numero di soggetti e alla realizzazione da parte degli stessi soggetti – e di altri ancora – di una serie di delitti “fine”, consumati avvalendosi della capacità intimidatoria derivante dall’appartenenza alla citata cosca, fra i quali quello di usura.