Il giudice per l'udienza preliminare esclude buona parte delle captazioni contenute nel fascicolo dell'accusa perché erano state autorizzate per un altro procedimento
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Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Paola, Maria Grazia Elia, ha parzialmente accolto le istanze degli avvocati Enzo Belvedere, Franz Caruso e Nicola Carratelli, cui si sono poi associati gli altri legali del collegio difensivo, sull'ammissibilità delle intercettazioni nell'ambito del procedimento scaturito dall'operazione Re Nudo condotta dai carabinieri sotto il coordinamento della Procura.
In punta di diritto
Il Gup ha quindi disposto il divieto di utilizzazione di quasi tutte le intercettazioni poiché tali captazioni erano state autorizzate per un'altra inchiesta, denominata Plinius. Il magistrato ha motivato la decisione, ricordando che non possono essere usate intercettazioni in «procedimenti diversi da quelli per i quali le stesse sono state autorizzate, salvo quelle che risultino indispensabili per l’accertamento dei reati per i quali è obbligatorio l’arresto in flagranza».
Attesa la requisitoria del pm
Il Giudice dell’Udienza Preliminare, ha dichiarato, dunque, inutilizzabile la quasi totalità degli atti dal contenuto intercettivo presenti nel fascicolo del pm Maria Francesca Cerchiara la quale, ora, dovrà rimodulare la propria requisitoria, prevista per lunedì 24 maggio, in funzione dell’esiguo e residuale compendio d’indagine.