Otto arresti e diciassette indagati: è questo il bilancio dell’operazione “Outset” scattata questa mattina Vibo che ha fatto piena luce sugli omicidi Mario Franzoni, avvenuto nell’anno 2002 a Porto Salvo e di Giuseppe Salvatore Pugliese Carchedi e del tentato omicidio di Francesco Macrì, avvenuti nell’anno 2006 sulla SS 522 tra Vibo Marina e Pizzo Calabro, tutte vittime di agguati mafiosi.

Due villette in cambio dell'omicidio Franzoni

In particolare, è stato accertato che l’omicidio di Franzoni era stato commissionato dal costruttore Francesco Barba (in foto) ad esponenti della cosca Lo Bianco, tra cui Andrea Mantella, al fine di vendicare un episodio in cui i suoi figli erano stati minacciati con l’uso di una pistola da Mario Franzoni. Come corrispettivo l’imprenditore edile vibonese Barba si era impegnato a costruire due villette a Vibo Valentia, cedendole in favore degli esecutori materiali dell’omicidio.

 

Il movente dell'omicidio Pugliese Carchedi

In merito al tentato omicidio e successivo omicidio di Pugliese Carchedi è stato accertato che il movente immediato di tale gesto era da individuarsi in una relazione clandestina da lui intrattenuta con la figlia minorenne di Felice Nazzareno, esponente di vertice dei Piscopisani; relazione che non aveva troncato nonostante i vari avvertimenti a lui pervenuti. Tuttavia, al di là dell’ apparente movente riconducibile all’antico schema del “delitto d’onore”, la reale causale del fatto è emersa essere quella dei contrasti in seno alla criminalità organizzata vibonese ed in particolare il fatto che la vittima non riconoscesse l’autorità criminale dei maggiorenti delle cosche perpetrando in assoluta autonomia delitti, anche di natura estorsiva.