NOMI | L’operazione antimafia scattò alcune settimane addietro e colpì il clan Anello di Filadelfia. Gli indagati accusati a vario titolo di associazione mafiosa, traffico internazionale di sostanze stupefacenti, riciclaggio, fittizia intestazione di beni, corruzione
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I finanzieri del Gico della Guardia di finanza di Catanzaro stanno notificando la nuova ordinanza di custodia cautelare nei confronti degli indagati dell’operazione antimafia “Imponimento” contro il clan Anello di Filadelfia e non solo.
La nuova ordinanza – dopo il fermo della Dda di Catanzaro del 21 luglio scorso – porta la firma del gip distrettuale Giulio De Gregorio. Oltre 80 gli arresti, per 75 indagati si tratta della convalida del fermo, per altri di una nuova ordinanza.
In particolare è stata adottata la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di 64 indagati (tra cui i capo cosca Rocco Anello che non era stato attinto dal fermo in quanto già detenuto) e la misura della custodia degli arresti domiciliari nei confronti 11 indagati.
Le misure cautelari che riguardano, oltre alla maggior parte dei soggetti già destinatari del provvedimento di fermo di indiziato di delitto, anche altri soggetti indagati che non erano stati destinatari nel precedente provvedimento di fermo.
Il gip ha ritenuto sussistenti le esigenze cautelari nei confronti di Fabio Schicchi (in servizio all’Inail di Vibo Valentia), Vincenzo Renda (avvocato e imprenditore turistico di Vibo, già agli arresti nell'ambito dell'operazione Rinascita scott), Giuseppe Fortuna di Sant’Onofrio (imprenditore), Romeo Ielapi (imprenditore di Filadelfia ritenuto legato boss Rocco Anello), Giuseppe Rondinelli di Filadelfia (per lui sono scattati i domiciliari).
In carcere
Anania Antonio, 1981
Anello Francescantonio, 1989
Anello Giovanni, 1989
Anello Rocco, 1961
Anello Rocco, 1991
Anello Tommaso, 1964
Attisani Antonio, 1995
Barba Vincenzo, 1952
Barbieri Giuseppe, 1973
Bellissimo Nazzareno, 1982
Belsito Luca, 1990
Bevilacqua Giovanni, 1952
Bonavota Domenico, 1979
Bretti Domenico, 1970
Caridà Francesco, 1968
Catania Filippo, 1951
Cerra Antonio, 1992
Conidi Francesco, 1990
Costantino Giuseppe, 1984
Cracolici Alfredo, 1986
Cracolici Domenico, 1982
Dastoli Antonio, 1974
De Luca Giuseppe, 1970
De Nisi Vincenzo, 1985
Facciolo Antonio, 1959
Fortuna Giuseppe, 1977
Fortuna Giuseppe, 1963
Fruci Giuseppe, 1969
Fruci Vincenzino, 1976
Galati Angelo, 1985
Galati Antonio Luciano, 1996
Galati Marco, 1966
Gugliotta Massimo, 1979
Guzzo Ariosto, 1982
Iannazzo Francesco, 1980
Iannazzo Pierdomenico, 1979
Ielapi Romeo, 1972
Iozzo Mario, 1959
Lo Bianco Domenico, 1962
Lo Bianco Paolino, 1963
Mancari Teodoro, 1994
Masdea Carmelo, 1967
Masdea Fiore Francesco, 1960
Mastrandrea Giovanni, 1984
Mazzotta Antonio, 1997
Michienzi Giacomo, 1973
Michienzi Maurizio, 1971
Montauro Stefano, 1993
Monteleone Nicola Antonio, 1980
Notaris Francesco, 1970
Papa Alfredo, 1958
Perugino Francesco, 1960
Polito Domenico Salvatore, 1964
Prestanicola Daniele, 1982
Pugliese Rosario, 1966
Rondinelli Pasquale, 1980
Rondinelli Vincenzo, 1978
Ruscio Gaetano, 1984
Schicchi Fabio, 1969
Tedesco Francescantonio, 1968
Tripodi Antonio-Mario, 1964
Tripodi Domenico, 1967
Tripodi Sante, 1973
Zungri Salvatore, 1964
Domiciliari
Giardino Giovanni (“Giancarlo”), 1972
Fraone Domenico, 1971
Galati Giuseppe, 1973
Polito Rocco, 1975
Ruggiero Filippo, 1957
Catanzaro Simone, 1982
Trovato Francesco Antonello, 1986
Stillitani Emanuele, 1955
Stillitani Francescantonio, 1953
Renda Vincenzo, 1971
Rondinelli Giuseppe, 1949
Il già consigliere provinciale Domenico Fraone passa dal carcere ai domiciliari così come i fratelli Emanuele e Francescantonio Stillitani. Il gip rigetta la misura e tornano liberi gli imprenditori Domenico Ciconte di Sorianello e Vincenzo Cutrullà, Angela Bartucca, Vito Bretti, Vincenzo Gallello, Francesco Mallamace, Giuseppe Ruccella, Domenico Rutigliano, Francesco Serratore, Gino Stranges.
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