«La fine di un calvario per me e la mia famiglia».
Sono le commosse parole di Salvo Tosto, finanziere di Gioia Tauro coinvolto nel marzo dello scorso anno nell’operazione della Dda denominata “Hybris”.
Era stato accusato di aver rivelato segreti d’ufficio alla ‘ndrangheta, ma dopo mesi di tribolazioni è stato dichiarato totalmente estraneo alle accuse dal gip del tribunale di Reggio Calabria con il procedimento di archiviazione “per non aver commesso il fatto”.

Già dopo un mese dalle pesanti accuse il tribunale del Riesame aveva accolto la tesi dei legali dell’uomo delle Fiamme Gialle annullando la misura cautelare degli arresti domiciliari ed elogiandolo per il buon comportamento tenuto nel frattempo. Allora fu prontamente reintegrato in servizio.

Salvo Tosto fu coinvolto nell'indagine della Dda per un equivoco. Gli inquirenti, servendosi di intercettazioni, avevano ritenuto che la moglie del finanziere avesse informato un indagato in merito ad indagini in corso su suo conto. In seguito è stato dimostrato come Salvo Tosto non potesse conoscere il contenuto di quelle indagini e che quelle di sua moglie erano solo raccomandazioni benevole, un consiglio a non frequentare ambienti criminali. Adesso è arrivata l’archiviazione a un episodio di quelli che nella vita di una persona innocente lasciano cicatrici profonde.

La collettività, conoscendo i valori e le virtù di Salvatore Tosto, non aveva mai creduto alle accuse e sin dai primi momenti gli aveva manifestato stima incondizionata, attestati di vicinanza che si stanno moltiplicando in queste ore.

«Grazie a chi ha sempre creduto in me e alla mia innocenza – afferma il finanziere –. Grazie alla mia famiglia e ai miei avvocati Mimmo Infantino (junior) e Glenda Prochilo, che mi hanno supportato e sopportato nei giorni più bui della mia vita».