Eseguite oltre cinquanta perquisizioni e diciannove ordinanze di custodia cautelare nei confronti di dirigenti e funzionari di Anas, di imprenditori titolari di aziende appaltatrici di primarie opere pubbliche e di un avvocato. 36 complessivamente gli indagati. Coinvolto anche il deputato di Forza Italia Marco Martinelli
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Roma – Dalle prime ore dell'alba, oltre 250 finanzieri del Comando Provinciale di Roma stanno eseguendo oltre 50 perquisizioni nel Lazio, in Sicilia, in Calabria, in Puglia, in Lombardia, in Trentino-Alto Adige, in Piemonte, in Veneto, in Molise e in Campaniae dando esecuzione a 19 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di dirigenti e funzionari di Anas SPA, di imprenditori titolari di aziende appaltatrici di primarie opere pubbliche e di un avvocato. Sono complessivamente 36 gli indagati coinvolti. Sarebbe coinvolto anche un politico, deputato della XVII legislatura. Si tratterebbe di Marco Martinelli, deputato del Popolo della libertà - Forza Italia.
L’odierna operazione di polizia ha consentito di individuare nuovi episodi illeciti, perpetrati dal medesimo sodalizio criminale, disarticolato nel decorso ottobre 2015 e ulteriori dirigenti e funzionari Anas Spa, coinvolti, a vario titolo ed in accordo con importanti imprenditori di caratura nazionale, in fattispecie criminose di corruzione, turbata libertà degli incanti, autoriciclaggio e favoreggiamento personale.
Le dichiarazioni della 'Dama Nera' - Fondamentali sarebbero state le dichiarazioni rese da Antonella Accroglianò, dirigente Anas arrestata il 22 ottobre scorso nella prima tranche dell'operazione.
Il ruolo del politico e dell’avvocato - In tale articolato illecito contesto, secondo ipotesi investigativa, il politico indagato, in virtù del ruolo istituzionale ricoperto, ha garantito al titolare di un’importante impresa la nomina di un presidente di gara “non ostile”, tant’è che - effettivamente - l’imprenditore si aggiudicava l’importante appalto in Sicilia.
Analogo ruolo di intermediazione è stato contestato ad un legale romano, oggi tratto in arresto, quale intermediario, per conto di un’azienda romana, nella corresponsione all’indagata Antonella Accroglianò di una provvista corruttiva pari a euro 10.000 a fronte della facilitazione nell’erogazione di pagamenti, nonché per lo sblocco di contenziosi in essere con l’Anas Spa.
‘Un marciume’ - Emblematica la sintesi operata dal competente gip nel suo provvedimento: “un marciume diffuso all’interno di uno degli enti pubblici più in vista nel settore economico degli appalti”, reso ancora più “sconvolgente” dalla facilità di intervento del sodalizio per eliminare una penale, aumentare interessi e facilitare il pagamento di riserve, nonché, ancora più grave, far vincere un appalto ad una società “amica”, a discapito di altre risultate più meritevoli.
I nomi degli arrestati:
1. Accroglianò Antonella – domiciliare;
2. Bosco lo giudice Concetto Albino – domiciliare;
3. Cerasi Emiliano – domiciliare;
4. Colafelice Giuseppe – domiciliare – attualmente all’estero;
5. Costanzo Francesco Domenico – domiciliare;
6. De Grossi Oreste – carcere;
7. Ferrante Antonino – domiciliare;
8. Lagrotteria Sergio Serafino – carcere;
9. Loconte Vincenzo – domiciliare;
10. Misseri Carmelo – domiciliare;
11. Musenga Andrea – domiciliare;
12. Parise Elisabetta – domiciliare;
13. Parlato Giovanni – carcere;
14. Ricciardello Giuseppe –domiciliare;
15. Rossi Vito –domiciliare;
16. Spinosa Giovanni –domiciliare;
17. Tarditi Paolo –domiciliare;
18. Vittadello Sergio – domiciliare.
I reati contestati sono corruzione per l’esercizio della funzione e per atto contrario ai doveri d’ufficio, turbata libertà degli incanti, autoriciclaggio, favoreggiamento personale e truffa.
I sequestri - Sequestrate disponibilità finanziarie per circa 800.000 euro, profitto dei delitti di corruzione e 225.000 euro in contanti