Pasquale e Domenico Bonavota, entrambi di Sant’Onofrio, sono stati condannati al termine del processo in abbreviato a Catanzaro
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Risultano al momento irreperibili i fratelli Pasquale e Domenico Bonavota, di 44 e 39 anni, entrambi di Sant’Onofrio, condannati venerdì alla pena dell’ergastolo al termine del processo in abbreviato nato dall’operazione antimafia denominata “Conquista”. I carabinieri non sono infatti al momento riusciti a rintracciarli per notificargli un ordine di carcerazione, a differenza di Nicola Bonavota (fratello di Pasquale e Domenico) e Onofrio Barbieri, entrambi portati nella sede del Comando provinciale dell’Arma di Vibo Valentia e da qui in carcere. Anche per loro si è registrata venerdì la condanna all’ergastolo.
Pasquale Bonavota, di fatto residente a Roma, è stato condannato all’ergastolo sia per l’omicidio di Domenico Di Leo, alias “Micu Catalanu”, ucciso a Sant’Onofrio in via Tre Croci il 12 luglio 2014, sia per l’omicidio di Raffaele Cracolici, alias “Lele Palermo”, ucciso il 4 maggio 2004 a colpi di arma da fuoco a Pizzo Calabro. Domenico Bonavota, invece, è stato condannato al carcere a vita per l’omicidio di Domenico Di Leo, mentre per l’omicidio di Raffaele Cracolici era stato già processato ed assolto con sentenza definitiva al termine dell’operazione “Uova del drago”. Non è la prima volta che Domenico Bonavota si dà alla macchia. Era già successo nell’ottobre 2007 per sfuggire all’operazione antimafia “Uova del drago”, venendo poi arrestato nell’agosto del 2008 a Genova. Il 10 luglio scorso era stato invece arrestato dopo aver fatto perdere le sue tracce nel dicembre del 2017.