Il sindacato esprime «dolore e sgomento per la morte di Agostino Filandro. Non si può morire a quarant’anni svolgendo il proprio lavoro»
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«Sconcertata per la morte di un giovane operaio del Porto di Gioia Tauro. Non si può morire a quarant’anni svolgendo il proprio lavoro. Un dolore che toglie il fiato e che arriva nei giorni in cui celebriamo, proprio a Reggio Calabria, la difesa e il rilancio del lavoro». È quanto si legge in una nota firmata da Rosi Perrone, segretario generale Cisl in merito al grave incidente avvenuto questa mattina e costato la vita a un 42enne.
«Sicurezza e lavoro, un binomio sul quale abbiamo sempre indirizzato il nostro impegno sindacale. Ma adesso non è il tempo di reclamare ma è il tempo di indagare. Le cause del gravissimo incidente che si è verificato questa mattina nel piazzale della ‘Zen’ - azienda privata che produce scafi e che opera all'interno dello scalo - vanno subito accertate, anche se dalle prime ricostruzioni degli organi inquirenti, sembrerebbe che il povero Agostino Filandro, sarebbe stato colpito da un cavo spezzatosi improvvisamente. Ai familiari, ai colleghi e a chi gli voleva bene, esprimo la mia vicinanza e dell’intera Cisl Metropolitana».
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