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Il crollo del muro di contenimento sul cantiere sul lungomare di Crotone, avvenuto lo scorso 5 aprile, si poteva evitare: è questo il succo della relazione scritta dallo Spisal, l'ufficio dell'Asp deputato alla vigilanza sul rispetto delle normative che tutelano i lavoratori, in merito al cedimento. Nello specifico, secondo quanto riporta la Gazzetta del Sud, si è trattato di un “evento prevedibile, prevenibile ed evitabile, avvenuto per inosservanza di leggi, regolamenti, ordini e discipline per ciascuno degli indagati”.
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Per questi ultimi, in totale sei, l'accusa rivolta dal pm titolare del fascicolo Andrea Corvino è quella di omicidio colposo plurimo e violazione delle norme sulla sicurezza nei cantieri. Lo stesso pubblico ministero ha richiesto l'incidente probatorio sul cantiere affinchè si possano accertare con maggiore incisività le cause che hanno portato al crollo. Dunque, le morti dei tre operai – Pino Greco, Dragos Petru Chiriac e Mario Demeco – si potevano evitare, prevedendo un ipotetico crollo. E invece il crollo c'è stato, e si è portato via tre vite.
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