Tantissime le reazioni al video pubblicato dalla giovane che lavorava in uno stabilimento balneare: «Intollerabile»
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Sono tantissimi i commenti e le reazioni al video pubblicato dalla giovane lavoratrice aggredita all'interno di uno stabilimento balneare di Soverato. Vicinanza e ferma condanna da politici, istituzioni, sindacati e da semplici cittadini.
Salvini: «Se uno aggredisce un'altra persona è un delinquente»
«Se uno aggredisce un'altra persona è un delinquente. Punto.Ci sono, purtroppo centinaia di italiani aggrediti ogni giorno ed è grave. E se ci sono persone bianche, gialle, rosse, nere, fucsia che sono aggredite si tratta di crimini. Non stiamo qua a classificare se l'aggressione è bianca nera o gialla. Se uno aggredisce una dipendente perché deve essere pagata è un delinquente». Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini a Catanzaro rispondendo ad una domanda sulla vicenda della lavoratrice straniera aggredita a Soverato dal suo datore di lavoro dopo che aveva chiesto di essere pagata per il lavoro svolto.
Conte: «Per troppe persone il lavoro è precarietà e umiliazione: ora basta»
«A Soverato una ragazza di 25 anni è stata picchiata dal proprio datore di lavoro per aver chiesto una cosa semplice e sacrosanta: essere pagata. Avete capito bene. Un fatto inaudito, che condanno fermamente». Lo scrive su Facebook il leader del M5s, Giuseppe Conte. «Da uno studio della Fondazione Libellula, che ha coinvolto oltre 4.300 lavoratrici e libere professioniste in tutta Italia, è emerso come il 55% di esse abbia dichiarato di essere stata vittima di molestie e discriminazioni sul lavoro - nota Conte -. Nel programma con cui il Movimento 5 Stelle si presenterà alle elezioni ci saranno misure per prendere di petto questa situazione, agendo sulla prevenzione del fenomeno e sulla tutela delle vittime di violenza. Il lavoro è dignità ma per troppe persone è precarietà e umiliazione: ora basta».
Il sindaco di Catanzaro Fiorita: «È ancora questa la realtà che ci troviamo davanti»
«Il lavoro è dovere, impegno, serietà, ed è proprio per questo che non può essere scisso in alcun modo dal concetto di dignità e dal riconoscimento dei diritti di chi, proprio nel lavoro, si spende. In caso contrario, il lavoro cessa di essere tale e diventa sfruttamento, prevaricazione, se non addirittura schiavitù. Tuttavia, in molti casi, purtroppo, è ancora questa la realtà che ci troviamo davanti». Lo afferma, in una nota, il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, in relazione alla vicenda di Beauty, la ragazza nigeriana di 25 anni che ha denunciato di essere stata picchiata dal suo datore di lavoro solo perché ha chiesto di essere pagata. «Io spero - aggiunge Fiorita - che le autorità competenti facciano piena luce sull'episodio di inaudita brutalità accaduto a Soverato. Intanto mi associo al coro di solidarietà che si è stretto intorno alla giovane Beauty per l'inaccettabile violenza che la ragazza ha dovuto subire. Abbiamo anche letto delle offerte di lavoro regolare che le sono state tempestivamente rivolte e questa è la migliore risposta, la più confortante, che la migliore Calabria potesse offrire. D'altra parte non c'era da dubitarne».
Il Pd di Catanzaro: «Episodio inaccettabile»
«Da ore imperversa su tutti i social e sui telefoni cellulari l’aberrante video di una lavoratrice, cittadina straniera, aggredita verbalmente e fisicamente dal “suo datore di lavoro”, proprietario di un noto locale di Soverato, per il solo fatto di aver rivendicato la paga dovuta per le ore di lavoro svolte.
Non entriamo nel merito dei fatti che saranno le autorità competenti a chiarire, ma nulla può giustificare la violenza. Si tratta di un episodio inaccettabile. Il Partito Democratico della Città di Catanzaro condanna senza se e senza ma l’accaduto ed esprime massima solidarietà nei confronti della lavoratrice.
Questo è solo l’ultimo degli episodi, in chiave locale, di una escalation di violenza e di disprezzo dell’altro, del diverso, ancor di più se straniero. Di qualche giorno fa le terribili immagini dell’uomo di nazionalità Nigeriana ucciso a mani nude a Civitanova Marche, mentre le persone intorno risultavano intente a fare video invece che impegnate a tentare di bloccare l’aggressione. Del pari a Soverato le persone presenti oltre alla lavoratrice e al “datore di lavoro” sono apparse preoccupate che fosse stato avviato un video, piuttosto che intente a fermare quella terribile scena che si stava svolgendo sotto i loro occhi.
Ci troviamo di fronte ad una crisi di sistema e di valori endemica, in cui la sfera dei diritti ha ceduto il passo a quella dei favori e dei soprusi, in cui la cultura della centralità della persona e del lavoro risulta recessiva rispetto alla cultura della violenza.
Bisogna ripartire dai territori e dalle associazioni di categoria per veicolare non solo buone pratiche di integrazione, ma anche la cultura della legalità nei luoghi di lavoro e nella società».
Magorno: «Enorme dispiacere»
«Chiede di essere pagata per il suo lavoro e viene aggredita. Enorme dispiacere per quanto successo a Soverato. Ogni atto di violenza è da condannare fermamente, sia fatta piena luce su quanto accaduto» - ha dichiarato su Facebook il senatore di Italia Viva, Ernesto Magorno.
Ferro: «Intollerabile»
«La violenza ai danni della ragazza nigeriana che rivendicava il proprio compenso da un ristoratore di Soverato è intollerabile, così come non sono accettabili le condizioni di sfruttamento a cui si trovano costretti molti lavoratori stagionali». È quanto afferma il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, che aggiunge: «Il tema della tutela dei diritti e della dignità dei lavoratori deve essere un confine invalicabile, anche a garanzia della leale concorrenza e a salvaguardia del sacrificio dei tanti imprenditori onesti che rispettano i contratti e garantiscono i diritti dei propri dipendenti, a partire da quelli basilari alla retribuzione e al riposo. Non entro nel merito degli aspetti della vicenda legati al rapporto di lavoro, che saranno accertati dagli organismi competenti, ma sono sconcertata dalle immagini diffuse sui social che documentano una grave arroganza e una violenza inaccettabile ai danni di una lavoratrice, e che certo non rispecchiano la realtà di una Calabria che ha nel suo dna il senso di accoglienza, la cordialità, il rispetto e la solidarietà».
Arci Catanzaro: «Sdegno per quanto avvenuto»
«Condanniamo con forza e con sdegno l'episodio di violenza e intolleranza subita a Soverato dalla giovane donna che chiedeva, come appare dai video pubblicati in rete, di essere pagata per il lavoro svolto. Siamo preoccupati per la spirale di violenza e di intolleranza di cui ne fanno le spese, spesso, donne e uomini che reclamano dignità e rispetto. L'episodio di Soverato, al netto di qualsiasi considerazione su diritti e garanzie, lascia sbigottiti per la violenza e l'aggressività. Non bisogna tacere, non bisogna voltarsi dall'altra parte. Episodi inauditi come questo interrogano il futuro» - ha dichirato Rosario Bressi, presidente Arci Catanzaro.
Fisascat Cisl: «Immagini drammatiche»
«Immagini drammatiche quelle che sono state diffuse ma che accendono ancora di più i riflettori su quanto ci sia bisogno di lavorare sul sistema turismo in Calabria, con particolare attenzione ai lavoratori». È quanto afferma, in una nota, Fortunato Lo Papa, segretario regionale della Fisascat Cisl. «Senza voler fare di tutta l'erba un fascio, ribadisco - prosegue Lo Papa - la necessità, anzi, l'urgenza di un tavolo con politica ed istituzioni al fine di dare a imprenditori e lavoratori garanzie e tutele. Un Patto per il Lavoro, come quello sottoscritto in Liguria permetterebbe di mettere in rete le imprese serie con l'Ispettorato del Lavoro e l'Inail. A tale proposito, è giusto sottolineare che manca nel territorio un adeguato numero di ispettori e controlli seri e a tappeto che possano servire ad evitare simili, gravissimi, gesti». «Alla lavoratrice - conclude Lo Papa - va la solidarietà della Fisascat Cisl con l'augurio che vengano fatte adeguate indagini per ricostruire quanto accaduto e che nessun lavoratore debba mai essere messo nelle condizioni di guardare al salario come un privilegio».
Occhiuto: «Il lavoro si paga, sempre. Solidarietà a Beauty»
«Dalla bellissima Soverato arriva una brutta storia. Il lavoro - che non deve in alcun modo somigliare alla schiavitù - si paga, sempre. E deve essere regolare: il nero o il fuori busta sono contro la legge. Solidarietà a Beauty. Gli inquirenti facciano piena luce su quanto accaduto».
Magorno: «Ferma condanna»
«Chiede di essere pagata per il suo lavoro e viene aggredita. Enorme dispiacere per quanto successo a Soverato. Ogni atto di violenza è da condannare fermamente, sia fatta piena luce su quanto accaduto».
Ferro: «Sconcertata dalle immagini»
«La violenza ai danni della ragazza nigeriana che rivendicava il proprio compenso da un ristoratore di Soverato è intollerabile, così come non sono accettabili le condizioni di sfruttamento a cui si trovano costretti molti lavoratori stagionali». È quanto afferma il deputato di Fratelli d'Italia Wanda Ferro.
«Il tema della tutela dei diritti e della dignità dei lavoratori - prosegue Ferro - deve essere un confine invalicabile, anche a garanzia della leale concorrenza e a salvaguardia del sacrificio dei tanti imprenditori onesti che rispettano i contratti e garantiscono i diritti dei propri dipendenti, a partire da quelli basilari alla retribuzione e al riposo».
«Non entro nel merito degli aspetti della vicenda legati al rapporto di lavoro, che saranno accertati dagli organismi competenti - sostiene ancora la parlamentare di FdI - ma sono sconcertata dalle immagini diffuse sui social che documentano una grave arroganza e una violenza inaccettabile ai danni di una lavoratrice, e che certo non rispecchiano la realtà di una Calabria che ha nel suo dna il senso di accoglienza, la cordialità, il rispetto e la solidarietà».
Amalia Bruni: «La nostra Terra non può essere diventata questo»
«Ha chiesto solo di essere pagata prima di andarsene via da quel lavoro a Soverato dove fin dal principio aveva ricevuto insulti e maltrattamenti. Invece è stata aggredita, picchiata e minacciata dal suo datore di lavoro. La donna, una giovane nigeriana è in Italia da cinque anni insieme a una figlia piccola. Aveva cominciato da poco a lavorare come lavapiatti in uno stabilimento balneare ma è stata sottoposta a un trattamento inumano con turni massacranti e fatta oggetto di insulti e maltrattamenti. Saranno naturalmente le Forze dell’Ordine a stabilire di preciso come sono andate le cose ma non è concepibile che si verifichino da noi fatti di questa efferatezza. Un episodio come questo, accaduto tra l’altro nell’indifferenza generale di chi pur assistendo alla scena non è intervenuto deve far riflettere. Troppo spesso assistiamo a situazioni simili senza che nessuno, pur potendolo fare, assuma l’iniziativa di fermare chi usa la violenza, in modo particolare sulle donne. La nostra Terra non può essere diventata questo, noi calabresi ci siamo sempre distinti per non chiudere mai la porta in faccia a nessuno, per la vocazione a prenderci cura degli altri, per la nostra accoglienza, la vita reale non può essersi trasformata in un ring da strada. Dobbiamo recuperare i nostri valori e difendere sempre i diritti di tutti, intervenendo in presenza di soprusi, soprattutto nei confronti di chi è più debole. Voglio esprimere ancora con forza la mia personale vicinanza alla ragazza vittima di questa vile aggressione e spero che i cittadini calabresi si mostrino sempre per quello che sono, brava gente. É importante che la politica faccia la sua parte facendo prevalere ovunque la cultura della legalità soprattutto nei luoghi di lavoro e nella società, utilizzando tutti i mezzi per far passare il concetto dell’integrazione che è la base della cultura di una società moderna». Lo scrive in una nota Amalia Bruni, leader dell’opposizione in Consiglio Regionale.
Boldrini: «Se la propaganda d'odio non si ferma, succederà di nuovo»
«Una lavoratrice nigeriana chiede il compenso per il suo lavoro. In risposta il datore di lavoro la picchia. Trattata come inferiore, da sfruttare: un comportamento sempre più diffuso in Italia. Se la propaganda d'odio non si ferma, succederà di nuovo. Questo e anche peggio». Lo scrive sui social Laura Boldrini, deputata del Pd e Presidente del Comitato della Camera sui diritti umani nel mondo.
Orsomarso: «La tutela dei diritti dei lavoratori è un requisito imprescindibile per la crescita del turismo»
«La tutela dei diritti dei lavoratori è un requisito imprescindibile per la crescita del turismo nella direzione della professionalità e della qualità dei servizi. Stiamo facendo sforzi enormi, con il contributo quotidiano di tantissimi operatori, per offrire al mondo l’immagine di una Calabria straordinaria, accogliente, divertente, e non possiamo consentire che questo lavoro venga vanificato da atteggiamenti di arroganza e di violenza come quelli che si sono verificati ai danni di una giovane nigeriana che chiedeva semplicemente di essere pagata per il proprio lavoro, a cui va la mia solidarietà». È quanto afferma l'assessore al Turismo della Regione Calabria Fausto Orsomarso, che aggiunge: «Solo lavoratori che non devono elemosinare la propria paga, che possono usufruire del giusto riposo, possono essere lavoratori sorridenti, efficienti, il volto di una Calabria che sa rispettare e prendersi cura dei propri ospiti, che sa offrire esperienze positive, da ricordare e raccontare. Per questo è necessario tutelare il lavoro dei tantissimi operatori turistici onesti, che rispettano i diritti dei lavoratori, e contrastare chi invece tenta di competere non sulla qualità ma attraverso lo sfruttamento del lavoro. Non sono questi ultimi gli imprenditori di cui il turismo calabrese ha bisogno».