L'uomo è considerato colui che avrebbe deciso l'uccisione del fotografo con l'intento di punirlo perchè quando era carabiniere avrebbe fatto arrestare un suo parente
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La Corte d’Assise di Catanzaro ha confermato in appello la condanna a trenta anni di carcere a carico di Domenico Antonio Cannizzaro considerato il mandante dell’omicidio del fotografo lametino Gennaro Ventura. Parallelamente la giustizia si sta occupando dell’esecutore materiale del delitto, il collaboratore di giustizia Gennaro Pulice, reo confesso.
Proprio lui avrebbe aiutato a fare luce sul caso, rimasto per anni catalogato come lupara bianca. Il fotografo sarebbe stato ucciso per vendetta in quanto, quando nei suo trascorsi nell’Arma dei Carabinieri, aveva contribuito all’arresto di un cugino del Cannizzaro.