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La ricostruzione di quel tragico pomeriggio del 12 dicembre appare particolarmente difficile perchè pare l'esistenza della musicista 33enne scorresse fra argini sicuri fatta di gesti quotidiani, divisa tra la famiglia e la chiesa evangelica che frequentava assiduamente. Tramite i social Silvana manteneva stretto il legame con i parenti rimasti oltreoceano, soprattutto con la sorella i contatti erano quotidiani.
I punti certi in questa vicenda sono pochi. Sabato scorso Silvana esce di casa a bordo della sua auto, è appena stata a fare spese con il marito ma ha dimenticato di comprare alcune cose. Nella carcassa carbonizzata di quella stessa auto ritrovata parcheggiata sulla strada che porta al cimitero poche ore dopo la donna verrà ritrovata priva di vita, irriconoscibile al punto che per accertarne l'identità sarà necessario ricorrere all'analisi del Dna.
La storia di Silvana però inizia a decina di migliaia di km da Belvedere Marittimo. In Brasile trascorre la prima parte della sua giovinezza, in Calabria costruisce la sua vita da madre e moglie apparentemente priva di ombre. Nel luglio del 2002 sposa un meccanico che ha già due figli, negli anni successivi nessun episodio di rilievo, nessuna lite in pubblico, la famiglia di Silvana sembra una delle tante ma qualcosa, secondo gli inquirenti, deve essersi rotto nella stretta cerchia degli affetti, ma al momento nessuna pista viene scartata. Quello che è certo è che l'auto non si è bruciata per un guasto o per un corto circuito. I rilievi della scientifica hanno accertato infatti la presenza di liquido infiammabile sul telaio bruciato del mezzo.