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Lo avrebbe ucciso sotto casa con quattro colpi di pistola, per una vendetta maturata negli ambienti della criminalità del Vibonese. Il pm Gabriella Di Lauro al termine della requisitoria in cui ha ricostruito passo dopo passo il giorno dell’omicidio avvenuto il 10 settembre 2012 e i legami tra colui che è considerato l’esecutore materiale del delitto e la vittima, ha chiesto davanti alla Corte di Assise di Catanzaro, presieduta da Tiziana Macrì il carcere a vita per Raffaele Calamita, alias Spillo, 24 anni, di Tropea, accusato dell’omicidio volontario premeditato di Salvatore Russo, 45enne , anche lui di Tropea. Poi le arringhe difensive dei legali Antonio Porcelli ed Enzo Galeota e il rinvio dell’Assise al 15 luglio, giorno in cui i giudici pronunceranno la sentenza. Furono i carabinieri della locale Compagnia ad eseguire il decreto di fermo a carico di Calamita un mese dopo il delitto. Il pubblico ministero della Procura di Vibo Valentia chiese poi per l’imputato il giudizio immediato nel 2013 davanti ai giudici della Corte di assise del capoluogo calabrese.