Rocco Gioffrè, l’anziano cosentino ucciso il 14 febbraio 2023 in via Monte Grappa a Cosenza, è stato assassinato con 41 coltellate in meno di due minuti. È questa la modalità d’azione perpetrata da Tiziana Mirabelli, rea confessa del delitto. Lo hanno sostenuto oggi in Corte d’Assise i medici legali Silvio Berardo Cavalcanti e Vannio Vercillo, periti della procura di Cosenza. I dottori hanno firmato la perizia richiesta dalla procura di Cosenza, rappresentata in aula dal pubblico ministero Marialuigia D’Andrea.

Molteplici lesioni sul corpo di Rocco Gioffrè

La morte di Rocco Gioffrè è avvenuta a causa delle molteplici lesioni rinvenute su varie parti del corpo. Dal collo al torace, soprattutto nell’area dei polmoni che sarebbero stati compressi a causa delle lesioni traumatiche dai colpi sferrati dalla donna. I medici hanno contato 41 lesioni da punta e da taglio, di cui 25 penetranti. Colpi sferrati, hanno dichiarato i periti, al torace, sopra la clavicola e al collo. Per i due testi qualificati, la vittima era flessa in avanti con il tronco e l’imputato avrebbe continuato a infierire sulla vittima anche quando era in posizione inclinata. La fase conclusiva del delitto sarebbe stata rappresentata dal fatto che l’imputata avrebbe proseguito a colpire Rocco Gioffrè, sferrando altri otto colpi, con la vittima prona a terra. Colpi sferrati in questo caso alla nuca. La morte dell’anziano sarebbe sopraggiunta in maniera rapida.
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