I giudici di secondo grado rideterminano la pena, che passa da otto a sei anni. Confermata la responsabilità colposa per il fatto di sangue avvenuto il primo aprile del 2020
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La Corte d’Appello di Catanzaro (presidente Adriana Pizzo, a latere i giudici Giovanna Mastroianni e Ippolita Luzzo) ha rideterminato la pena nei confronti di Nicola Polito, 35 anni, attualmente agli arresti domiciliari a Mileto, condannato pure in secondo grado per l’omicidio del cugino Francesco Palmieri, assassinato l’1 aprile del 2020 a Paravati, in pieno lockdown.
Dalla condanna a 8 anni e 2 mesi, rimediata in primo al termine di un processo celebrato con rito abbreviato celebrato dinanzi al gup del Tribunale di Vibo, Nicola Polito – difeso dall’avvocato Salvatore Sorbilli – passa ora in secondo grado alla pena di 6 anni e 2 mesi e 12mila euro di multa. I giudici hanno infatti ritenuto assorbiti in un unico reato le contestazioni relative al porto in luogo pubblico ed alla detenzione illegale di un fucile e da qui la rideterminazione della pena. Resta confermato il delitto colposo di omicidio, a fronte di una morte che sarebbe stata quindi la conseguenza di un altro reato.
I familiari della vittima, ovvero i genitori, Antonio Palmieri ed Elvira Rocco, e i fratelli Antonella e Giuseppe, erano assistiti dagli avvocati Giuseppe Monteleone e Antonio Porcelli. Nicola Polito è stato condannato anche al pagamento delle spese processuali sostenute dalle parti civili.