La Procura chiede il rinvio a giudizio per Marco Gallo. Si terrà il prossimo 19 febbraio in Corte d’Assise a Catanzaro l’udienza preliminare del processo che lo vede accusato di essere il killer che uccise la notte del 9 agosto 2016 l’avvocato penalista Francesco Pagliuso. Un insospettabile Marco Gallo, sposato, titolare di una piccola, ma nota società di consulenza e con una fedina penale immacolata. Eppure secondo gli inquirenti sarebbe lui quel sicario freddo e lucido che avrebbe eseguito su ordine del clan degli Scalise due omicidi: quello di Pagliuso e quello del dipendente della Calabria Gregorio Mezzatesta.
E Gallo non sarebbe un semplice killer su commissione. Secondo quanto riportato nell’ordinanza dell’operazione Reventinum, le perquisizioni e le intercettazioni eseguite dagli investigatori avrebbero evidenziato come l’uomo fosse vicino alla cosca, tanto da avere frequenti contatti con loro, frequentare il loro bar ed avere, avere in casa una foto commemorativa di Daniele Scalise, ucciso nel 2014, e un testamento olografo che destinava a Luciano Scalise il ricavato di una polizza sulla vita stipulata dallo stesso Gallo.

 

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