Ha riferito di aver ucciso Antonella con un tubo d’acciaio e un coltello a serramanico e di aver sotterrato l’indomani all’alba le armi in un canalone nei pressi del vigneto accanto al quale lavorava. Ma di quelle armi, sulle cui tracce gli inquirenti si sono messe nelle ore successive alla confessione, così come riporta “Il Quotidiano del Sud”, ancora nessuna traccia.

 

Ed è anche per questo che gli investigatori ritengono infondata questa versione che già da subito non hanno esitato a definire “lacunosa”. Non è escluso, a questo punto, che Fuscaldo venga prelevato dal carcere di Castrovillari dove è detenuto, e condotto nel luogo dove sostiene di aver sotterrato le armi. Armi, che però potrebbero essere compatibili con le ferite inferte ad Antonella, massacrata la sera dell’8 marzo nella sua casa di Via Cilea dove viveva da sola. 12 le ferite compatibili con un’arma da taglio, almeno 20 quelle con un oggetto contundente.

 

Un delitto efferato che lascia ancora molti interrogativi aperti. Perché Salvatore ha ucciso Antonella? I contorni sono tipicamente passionali. La furia omicida potrebbe essere stata provocata dalla folle gelosia dell’uomo? Forse per i fiori che nel giorno del suo compleanno Antonella ricevette da uno spasimante, Francesco, anch’egli finito nel registro degli indagati? Gli stessi fiori ritrovati sulla scena del crimine.

 

Eppure Fuscaldo consegna una versione del tutto differente parlando di un movente economico: avrebbe ucciso la commessa di Cirò esasperato dalle continue richieste di denaro di lei che lo avrebbe ricattato minacciandolo di rivelare la loro relazione. Una versione che però non convince gli inquirenti. Molti dunque i punti oscuri nella vicenda che le indagini dovranno ancora chiarire.