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Più passano le ore e più il cerchio sembra stringersi. Ma non si attenua la rabbia per quel delitto così efferato compiuto contro una donna sola, minuta che ha cercato fino alla stremo di difendersi e di aggrapparsi alla vita. I carabinieri della compagnia di Cirò diretti dal capitano Alessandro Epifanio e coordinati dal comandante provinciale Salvatore Gagliano, non mollano la presa e stanno passando a setaccio, non solo la vita privata di Antonella Lettieri, ma anche quella delle persone vicine alla giovane commessa trovata morta in una pozza di sangue all’interno del suo appartamento il 9 marzo scorso.
Tre le persone formalmente indagate, un coetaneo con cui la 42enne si frequentava e una coppia di amici a cui gli investigatori hanno posto sotto sequestro un piccolo arsenale, regolarmente detenuto e analizzato gli scarichi fognari oltre che messo sotto sequestro della biancheria. Intanto, continuano i rilievi dei Ris di Messina nell’appartamento della donna. La speranza è che sotto le sue unghie si possa nascondere la chiave del delitto. Il nome di chi si è accanito su di lei con ferocia colpendola prima con 12 fendenti sul corpo e poi con altri venti sul capo sfregiandole il viso. Due le armi che potrebbero essere state utilizzate, di entrambe non vi è traccia.
Nella fiaccolata che le è stata dedicata e che ha visto scorrere per le strade del paese i suoi concittadini ed amici, oltre che sindaci e politici, è stata chiesta a gran voce giustizia per la ‘gemellina’ così come era ancora chiamata Antonella. Antonella che non si era sposata e lavorava nel supermarket della sorella gemella. La stessa che la mattina del nove marzo non vedendola arrivare al lavoro aveva inviato il marito a cercarla. Antonella che nemmeno 24 ore prima della sua morte aveva compiuto 42 anni.
Tiziana Bagnato