«Le indagini sono state avviate subito dopo il fatto di sangue, questo ha consentito di ricostruire fin da subito le fasi dell’agguato. Tutto era finalizzato ad ottenere un controllo criminale del territorio». Così il procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri sull’operazione "De Bello Gallico" scattata questa mattina che ha portato al fermo di quattro persone per l’omicidio di Fortunata Fortugno avvenuto a Gallico lo scorso 16 marzo.


«Gallico era una zona dove apparentemente c’era un vuoto di potere che questi soggetti cercavano di riempire». Necessario intervenire prontamente per fermare il gruppo criminale pronto - ha dichiarato Bombardieri - «a portare a termine altre azioni delittuose».

 

La svolta arriva nel momento in cui i poliziotti della Squadra Mobile di Reggio Calabria acquisiscono i filmati di videosorveglianza. Da questi si nota un'autovettura che, un minuto prima del passaggio della Tuareg con a bordo Demetrio Logiudice e la vittima, transita dalla medesima via. Partono le indagini e si arriva a identificare Paolo Chindemi quale unico utilizzatore della vettura in questione. Dalle intercettazioni, poi, emergerebbero anche dichiarazioni autoaccusatorie da parte di Chindemi ritenuto dagli inquirenti l'esecutore materiale dell'omicidio.

 

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