È stato convalidato l’arresto di Giuseppe Sicari, l’uomo accusato di aver sparato e ucciso Giuseppe Fiume con 9 colpi di pistola, arma regolarmente detenuta.

Il giudice per le indagini preliminari di Reggio Calabria ha confermato la custodia cautelare in carcere. Per Sicari sussistono gravi indizi di colpevolezza. L’uomo avrebbe premuto ripetutamente il grilletto per poi recarsi in Questura con la pistola, confessando l’omicidio di Fiume.
Secondo quanto ricostruito, anche grazie alle telecamere di videosorveglianza, poco prima delle 14, Sicari avrebbe nascosto la pistola in attesa dell’arrivo dell’auto di Fiume che, una volta arrivato, sarebbe stato ferito mortalmente.

Sicari, dipendente del Provveditorato degli studi, ha confessato di aver agito perché esasperato, ma a scatenare il gesto sarebbe stata una lite che il figlio di Sicari ebbe proprio la mattina dell’omicidio con Fiume, che era cugino della moglie. Litigio sfociato in aggressione fisica, durante la quale lo stesso sarebbe stato colpito al capo con un pugno. Il figlio di Sicari lo ha raggiunto mentre si trovava a lavoro per informarlo di quanto accaduto e al rientro sarebbe avvenuto il delitto.

La ricostruzione sarebbe stata confermata da Sicari in sede di interrogatorio, durante il quale, avrebbe precisato di essere stato vittima di continue vessazioni da parte di Fiume, il quale lo riteneva responsabile del suo arresto e chiedendo una somma di denaro a titolo di risarcimento. A Sicari viene contestata l’aggravante della premeditazione. La misura cautelare è dipesa anche dalla possibilità che l’uomo ripeta il reato poiché avrebbe agito in base a un distorto concetto di onore. Domani sarà portata a termine l’autopsia sul corpo di Fiume.