Il ventisettenne venne ucciso nel 2005 in una sala giochi da uomini mascherati. Cinque le persone condannate
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Era il febbraio 2005 quando alcuni uomini si presentarono in una sala giochi di viale Isonzo a Lamezia Terme mascherati ed uccisero con undici colpi di pistola calibro 7.65 Antonio Deodato, 27 anni. Un ingresso, quello dei killer, che inizialmente passò inosservato visto che in quei giorni si festeggiava Carnevale.
Oggi in Appello sono state confermate le pene per i cinque imputati nel delitto. Si tratta di Vincenzo Bonaddio, condannato a trenta anni Aldo Notarianni, 30 anni, Maurizio Molinaro, venti anni, Pasquale Giampà detto “Millelire, ora pentito e condannato a dodici anni e Domenico Giampà, anche egli ora collaboratore e al quale è stata confermata la pena di 14 anni di carcere.
Come ricostruito dalle dichiarazioni di alcun pentiti, l’omicidio del giovane, fu decretata dalla commissione della cosca Giampà che non gradiva i rapporti di parentela di Deodato, cognato di Vincenzo Torcasio e nipote di Nino.