La Cassazione spazza via l’ergastolo al boss Tommaso Costa: non è lui il mandante dell’omicidio di Gianluca Congiusta. La decisione della Suprema Corte è arrivata nella notte. Resta impunito il delitto del giovane imprenditore sidernese avvenuto il 24 maggio del 2005. Nonostante la condanna al carcere a vita, anche all’esito del processo d’Appello bis, gli Ermellini hanno annullato senza rinvio la condanna emessa dai giudici della Corte d’Assise di Reggio Calabria nel giugno dello scorso anno. Per la Dda reggina, così come per i giudici, il giovane era stato ucciso per essere venuto a conoscenza di una lettera intimidatoria in cui Costa perpetrava una tentata estorsione al padre della sua fidanzata, Antonio Scarfò. Per questo tentativo estorsivo Costa, negli anni scorsi, verrà giudicato colpevole dalla Cassazione.

La riorganizzazione della cosca su Siderno

Quella missiva però non era “solo” un tentativo di guadagno per il boss, ma era la prova di una riorganizzazione della cosca sul territorio di Siderno. A breve infatti, sarebbe uscito dal carcere e la ‘ndrina dei Commisso, insieme alla famiglia Salerno, avevano conquistato troppo e tutto. Proprio i Commisso sapranno di questa lettera, sapranno delle mire espansionistiche di Costa. Ed è in questo contesto che secondo gli inquirenti sarebbe maturato il delitto Congiusta. Gianluca sarebbe stato “punito” per essere venuto a conoscenza del contenuto di quella lettera e per aver quindi “bloccato” il disegno criminale del boss Costa. Adesso però, tutto l’impianto accusatorio è crollato.

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Per la Suprema Corte non è questo il movente dell’omicidio del giovane. In primo e secondo grado Costa era stato condannato all’ergastolo poi la prima sentenza emessa dalla Cassazione aveva annullato, con rinvio ad un'altra sezione della Corte d'Assise d'Appello, la condanna per l'accusa di omicidio a carico di Costa. Al termine del processo d’Appello bis per i giudici l'imputato era stato riconosciuto l'assassino del giovane.

Chi ha ucciso Gianluca Congiusta?

Adesso tutto è finito: Costa, difeso dall'avvocato Sandro Furfaro, è estraneo all’omicidio del giovane imprenditore. Anni e anni di indagini e di processi adesso lasciano spazio a molti dubbi e ad un grande interrogativo: “chi ha ucciso Gianluca Congiusta?”. Se lo chiedono i familiari della vittima, mamma Donatella e papà Mario, così come le sorelle Alessandra e Roberta Congiusta. Una famiglia che si è rivolta alla giustizia, una famiglia che meritava giustizia, e che adesso deve ripartire da capo per averla. A.p.