La Dda di Catanzaro ha chiesto la pena dell’ergastolo per Luigi Abbruzzese e Marco Abbruzzese, rispettivamente fratelli della famiglia dei “Banana” di Cosenza, accusati di aver partecipato alla preparazione e alla consumazione dell’omicidio di Luca Bruni, ultimo boss della famiglia “Bella bella” di Cosenza, assassinato nel gennaio del 2012 da Daniele Lamanna e Adolfo Foggetti, su mandato del clan “Rango-zingari” di Cosenza, in una frazione del comune di Castrolibero.

La pubblica accusa, inoltre, ha invocato l’applicazione dell’isolamento diurno per la durata di 18 mesi ad entrambi gli imputati, i quali, nel corso del processo in Corte d’Assise di Cosenza, hanno professato la loro innocenza, dichiarandosi estranei ai fatti contestati. La giustizia italiana, ad oggi, ha già individuato gli esecutori materiali dell’agguato mortale contro un esponente della ‘ndrangheta cosentina, che in quel momento era uscito di recente dal carcere. Per aver ucciso Luca Bruni, infatti, i pentiti Daniele Lamanna, Adolfo Foggetti e Franco Bruzzese, i primi due autori del delitto e il terzo in qualità di mandante, al pari di Maurizio Rango, sono stati già condannati in via definitiva.

Un altro filone processuale invece riguardava la posizione degli italiani, nel caso di specie, quella di Francesco Patitucci e Roberto Porcaro. Ma i giudici d’appello di Catanzaro e ultimamente la Cassazione hanno escluso ogni responsabilità penale nei confronti del reggente della cosca “Lanzino” e del suo presunto “braccio destro”, condannato nei mesi scorsi nell’ambito del procedimento penale “Testa di Serpente” e indagato per narcotraffico nell’ambito dell’operazione “Crypto“, coordinata dalla Dda di Catanzaro. Tornando al processo sull’uccisione di Luca Bruni, ora la palla passa alle difese, che cercheranno di ribaltare l’assunto accusatorio. Domani, tuttavia, è prevista la sentenza della Corte d’Assise di Cosenza.