Una coppia di insospettabili che accompagnava all’attività lavorativa ufficiale quella di killer su commissione. E’ questo il quadro che emerge dalle indagini condotte dalla Procura di Lamezia Terme e che hanno portato all’arresto di Federica Guerrise e del marito Marco Gallo per il delitto del fruttivendolo di etnia rom Francesco Berlingieri e per il ferimento del nipote, il piccolo Pio Paolo, vivo solo per miracolo.

Il delitto Berlingieri

E’ una vicenda che ha lasciati stupiti gli stessi inquirenti quella illustrata oggi durante la conferenza stampa indetta dalla Procura di Lamezia Terme e dalla questura di Catanzaro. Una vicenda che vede una coppia anonima, di cultura medio-alta, senza alcun contatto con la criminalità organizzata, a disposizione di chi gli avrebbe commissionato di uccidere.

 

Il delitto avvenuto nel quartiere di Sambiase lo scorso 19 gennaio venne commesso da un assassino arrivato a bordo di una moto, che sparò incurante dell’orario centrale e che colpì con lucida freddezza. Dinamiche ritrovate dagli investigatori anche nel delitto di Gregorio Mezzatesta, il dipendente delle Ferrovie della Calabria ucciso in pieno giorno a Catanzaro il 24 giugno scorso e per le quali è dietro le sbarre proprio Marco Gallo. Assonanze che non sono passate inosservate e che hanno dato inizio ad un lavoro di collaborazione tra le due procure.

Le immagini di videosorveglianza e le geolocalizzazioni

Dalle immagini di video sorveglianza raccolte tra i vari esercizi commerciali della zona, è emerso poi come il giorno dell’omicidio una Fiat Seicento girasse con insistenza nell’area in cui si trovava il fruttivendolo. Giri apparentemente senza logica, coordinati con quelli di una moto. Secondo gli inquirenti a bordo della Fiat c’era Guerrise, alla guida della moto Gallo. Erano appostamenti preliminari, per studiare orari e abitudini di Berlingieri.

 

Che si trovassero lì in quel momento lo confermeranno poi anche le geolocalizzazioni dei telefoni cellulari da cui si è anche evinto che sarebbe stata la trentenne a comunicare a Gallo che Berlingieri era appena rientrato da un ingrosso di ortofrutta e stava scaricando la merce, dando così il via al compagno per l’azione omicida. “Raramente – ha commentato il procuratore Curcio – così compromessa in un’omicidio”.

 

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Durante le perquisizioni sono state poi trovate le carene e altri tipi di artifizi utilizzati da Gallo per modificare la moto e renderla meno riconoscibile. L’esistenza di una giovane coppia di killer su commissione apre ora nuovi scenari. Oltre a dovere individuare i moventi che avrebbero portato ad affidare l’incarico di uccidere, resta da capire di quanti omicidi Gallo e Guerrise si siano macchiati, ma anche se siano coinvolti nell’omicidio dell’avvocato Francesco Pagliuso.

 

Tiziana Bagnato