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“Questa è ‘ndrangheta di Serie A”, ha spiegato Nicola Gratteri, commentando gli otto arresti dell’operazione “Outset”, i rapporti tra il “gruppo Mantella” e i clan del Lametino e la spietata spregiudicatezza del clan dei Piscopisani. “Per troppo tempo sottovalutata, anche dalla magistratura”, ha aggiunto. Già. Dice bene il procuratore capo di Catanzaro: c’è stata sottovalutazione, trascuranza, nell’azione di contrasto sulla criminalità organizzata vibonese, quella crudele e spavalda, per la quale la vita non vale nulla, e che però portava un nome diverso da quello dei Mancuso.
Franzoni e Pugliese Carchedi: solo l’inizio
C’è stata sottovalutazione, anche da parte dei magistrati e delle forze dell’ordine. Perfino dei morti ammazzati s’era persa memoria. S’era persa memoria - prima dell’operazione “Outset”, ad esempio - di Mario Franzoni e Giuseppe Pugliese Carchedi, eliminati nel 2002 e nel 2006. Alcuni - come Mario Longo, assassinato l’1 aprile 2012 - spesso non venivano neppure computati nel riepilogo di una guerra di mafia come quella che i Piscopisani ingaggiarono coi Mancuso. Altri delitti - come l’omicidio di Michele Palumbo, il faccendiere del superboss Luni “Scarpuni”, la cui uccisione fu il primo vero atto di guerra del clan dei Piscopisani verso gli stessi Mancuso – non furono proprio capiti.
I pentiti e i casi di lupara bianca irrisolti
Ora tutto viene riportato alla luce, grazie alla nuova impronta che Nicola Gratteri, i suoi aggiunti e i suoi sostituti, polizia, carabinieri e finanza, hanno dato all’azione antimafia nel Vibonese. Grazie, anche, alla collaborazione dei nuovi pentiti: l’ex padrino emergente, Andrea Mantella, e l’ex sicario Raffaele Moscato.
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Tutto esce fuori dal cono d’ombra e dall’oblio. Anche le vittime di lupara bianca, dalla metà degli anni ’90 a oggi: dal primo, Nicola Lo Bianco, sparito nel 1997. Fino all’ultimo, Massimo Stanganello, un giovane di Vibo Marina che fecero diventare un fantasma nel 2008. In mezzo tante vittime delle quali i pentiti potrebbero dire molto: Giuseppe Caserta, scomparso nel ’98, Salvatore Ruggiero, che sparì nel 2001, così come Filippo Gangitano, meglio conosciuto come “’u Picciottu”. Una nuova azione antimafia per rendere giustizia a tutti i cadaveri dimenticati, a chiunque appartengano.