Il presidente della Regione è intervenuto in merito alla scelta del Coruc di istituire quattro nuovi corsi di laurea a Rende, tra cui rientrano anche Medicina e Infermieristica
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«Io ho partecipato al comitato regionale di coordinamento delle università calabresi qualche giorno fa e i rettori quasi all'unanimità hanno accolto questa proposta dopo aver accolto le proposte dell'università di Catanzaro».
È quanto ha dichiarato il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, in merito alla scelta del Coruc di istituire quattro nuovi corsi di laurea all’Unical di Rende, tra cui rientrano anche Medicina e Infermieristica, che ha provocato una pioggia di polemiche sull'asse Catanzaro-Cosenza.
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Da più parti, si è invocato l'intervento del presidente della Regione nella sua veste di "arbitro" superpartes che oggi, a margine di una iniziativa in Cittadella, ha spiegato le sue ragioni: «La Calabria è la regione che in rapporto agli abitanti ha meno sedi facoltà di Medicina. Io governo una regione che ha problemi straordinari in termini di assistenza sanitaria e seminare più competenze attraverso l'università è sicuramente una buona cosa» ha dichiarato.
Il presidente ha poi aggiunto: «È chiaro che l'Università di Catanzaro - che ha acquisito una dimensione importante soprattutto nella sua facoltà di medicina e dove ci sono autentiche eccellenze - va sostenuta. Per questo abbiamo già preparato un poderoso programma di investimenti denominato "Italia Calabria 20 30" e destineremo 50 milioni di euro di fondi comunitari per potenziare l'offerta formativa prevalentemente dell'università di Catanzaro attraverso borse di studio per le specializzazioni mediche e attraverso il finanziamento di progetti che l'Università di Catanzaro suggerirà».
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«Avanti con il potenziamento dell'università di Catanzaro - ha concluso Occhiuto -. Il mio compito è quello di evitare che il potenziamento dell'offerta formativa della regione sia ostacolato da spinte campaniliste. In altre occasioni il mio voto fu decisivo all'interno della conferenza dei rettori quando per esempio votai a favore dell'istituzione di un nuovo corso di laurea che l'università di Catanzaro proponeva e altre università come quella di Cosenza non voleva si attivasse. Io siccome ritengo che l'offerta formativa è sempre un valore votai a favore è il mio voto fu decisivo. Questa volta sulla facoltà di Medicina a Cosenza il mio voto è stato ininfluente perché i rettori quasi all'unanimità avevano già deciso».
In ordine alla paventata ipotesi di istituzione di facoltà, finora appannaggio dell’Unical, quale ad esempio Ingegneria il presidente della Regione ha precisato: «Queste sono scelte che attengono al sistema universitario. Il comitato di coordinamento regionale delle università è un organismo che deve valutare queste scelte. Dobbiamo evitare di pensare – ha aggiunto ancora – che la politica debba surrogare chiunque altro nelle scelte che competono ad altri livelli istituzionali. Le università devono avere la forza e il coraggio di stabilire quale deve essere l’offerta formativa. Se l’università di Catanzaro volesse proporre una facoltà di Ingegneria io all’interno del comitato voterei sicuramente a favore perché ho sempre votato a favore dell’aumento dell’offerta formativa. Ci sono tantissimi studenti calabresi che ancora oggi vanno fuori a studiare medicina, a studiare ingegneria. Allora avere un sistema universitario che anche all’interno della sua regione si fa concorrenza sulla qualità credo che sia un pregio, rendite di posizione non possiamo assecondarne, né per quanto riguarda Catanzaro con la facoltà di Medicina, né se dovessero riguardare Cosenza con la facoltà di ingegneria».