Il presidente della Regione chiede che le frontiere non siano abbandonate a loro stesse e che l'Europa si doti di mezzi in grado di effettuare salvataggi in qualsiasi condizione (ASCOLTA L'AUDIO)
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
«Le Ong hanno sottovalutato la rotta turca, qui non hanno mai operato. Vorrei, per prima cosa, che fosse l'Europa a muoversi su questa rotta come si è mossa per frenare quella balcanica. Poi se c'è qualcuno in più a dare una mano capace di soccorrere in mare donne e bambini sarebbe senz'altro positivo. Certo, anche il fenomeno delle Ong va governato, regolamentato, e ha fatto bene il governo a intervenire, perché è fuori discussione che a volte dove stazionano le Ong si moltiplicano gli imbarchi e conseguentemente gli sbarchi».
Il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto intervistato oggi dal quotidiano La Verità diretto da Maurizio Belpietro, nel giorno del lutto per le vittime del naufragio, chiarisce: «Comprensibilmente oggi c'è una grande attenzione, ma è da domani che mi aspetto la stessa premura per la rotta turca. Drammi come questi dovrebbero essere evitati il giorno prima anziché essere ampiamente commentati il giorno dopo. Si è fatto tanto clamore - continua il governatore - ma non c'era una sola Ong a pattugliare quel tratto di mare né nei giorni scorsi e neppure nei mesi precedenti. In Turchia ci sono 5 milioni di profughi. L'Europa è riuscita a convincere Ankara ad arginare le partenze lungo la rotta balcanica, mi chiedo perché non abbia fatto la stessa cosa per la rotta via mare. Si parla sempre dei flussi dal Nord Africa, ma la rotta turca viene affrontata poco e male, eppure noi calabresi da mesi vediamo sbarcare sulla costa jonica iraniani, afghani e siriani nel disinteresse generale. Tutto è demandato alla sensibilità e alla buona volontà di chi sta sul territorio e che se ne occupa senza alcuna lamentela. Spesso si tratta di bambini e di donne che scappano da Paesi in guerra e che cercano una vita migliore. Le vittime di questa sciagura - sono ancora parole del presidente della Regione - hanno pagato migliaia di euro per inseguire un sogno che purtroppo li ha condotti alla morte».
Poi un passaggio sulla risposta data dal Governo centrale nelle ore successive alla tragedia di Crotone: «Ho registrato una grande attenzione del ministro dell'Interno Piantedosi e ho chiesto un maggiore supporto per Roccella jonica, anche se bisogna alleggerire il Cara di Isola Capo Rizzuto che vive una situazione di sovraffollamento .Lo Stato ha dimostrato di esserci ma siccome il fenomeno dei flussi in Calabria sta diventando gigantesco deve essere ancora più presente. Ma soprattutto mi aspetto una rinnovata presa di coscienza dell'Europa che non ha considerato che le frontiere non possono essere abbandonate a loro stesse. La trascuratezza di alcune rotte può generare tragedie come quella di Crotone».
Sulle polemiche nate da una presunta mancata tempestività dei soccorsi in mare, Occhiuto precisa: «Su segnalazione di Frontex era partita una motovedetta della Guardia di Finanza ma è dovuta rientrare in porto a causa del mare forza 7, condizione di oggettiva difficoltà. Questo però ci fa capire che vanno rafforzati gli strumenti ma anche le misure per il soccorso. Nel 2023, l'Europa e i Paesi coinvolti da questi fenomeni devono essere in grado di effettuare i salvataggi in qualsiasi condizione».
Concetto questo che il governatore ha rimarcato intervenendo a "Radio Anch'io" su Rai Radio 1: «Sono testimone del fatto che ci sono tanti uomini delle istituzioni, vigili del fuoco, personale della Capitaneria di Porto, Guardia di Finanza, Carabinieri, che in questi giorni stanno moltiplicando gli sforzi. Alcuni Carabinieri si sono gettati in acqua alle 4 del mattino e hanno tratto in salvo alcuni migranti. Non si può gettare la croce addosso a queste persone, perché stanno facendo un lavoro straordinario».