In veste di direttore della struttura complessa del Servizio veterinario dell’Asp di Catanzaro dal 2018 e di direttore del dipartimento di prevenzione dell’Asp di Catanzaro dal 2020, Giuseppe Caparello avrebbe dato ordine agli ispettori dell’Azienda ospedaliera che si accingevano ad ispezionare i laboratori di ricerca (i cosiddetti stabulari) dell’università Magna Graecia di Catanzaro, di chiudere un occhio sulle criticità rilevate.
Così facendo, e mantenendo un ruolo attivo all’interno di quella che la Procura di Catanzaro considera una vera e propria associazione per delinquere, avrebbe ottenuto l’illecita ammissione della figlia Maria Caparello alla scuola di specializzazione in Farmacologia e tossicologia clinica per laureati non medici. L’ambizione della figlia di Caparello, stando alle intercettazioni telefoniche, sarebbe stata quella di smettere di lavorare in una farmacia alle dipendenze di altre persone.

L’iscrizione alla specialistica sbagliata

Tra l’altro a ragazza, per errore, si era iscritta alla specializzazione in Farmacia ospedaliera, dove operano insegnanti che Giuseppe Caparello avrebbe ritenuto non influenzabili da lui.
In seguito la ragazza si iscriverà anche alla specialistica di Farmacologia e tossicologia clinica.

Le valutazioni fatte a discrezione di De Sarro e Citraro

Il 17 maggio 2023, Rita Citraro, Antonio Leo, Luca Gallelli, membri della commissione di concorso per l’ammissione alla “scuola di specializzazione in Farmacologia e tossicologia clinica” avrebbero falsamente attestato di essersi riuniti e di aver proceduto alla valutazione dei titoli dei candidati. In realtà, contesta la Procura di Catanzaro, questa valutazione sarebbe stata effettuata due giorni dopo dall’ex rettore Giovambattista De Sarro. Secondo l’accusa De Sarro e la sua più stretta collaboratrice Rita Citraro avrebbero alterato i punteggi.

Le microspie piazzate dalle Fiamme gialle nello studio dell’ex rettore, mettono in luce le conversazioni tra De Sarro e Citraro che commentano i voti delle prove scritte e i curricula dei candidati (alcuni dei quali vantavano pubblicazioni scientifiche e tesi) attribuendo punteggi discrezionali agli altri con lo scopo precipuo, scrive il gip, di favorire la Caparello e un’altra candidata.

Do ut des

In cambio di un trattamento di favore per sua figlia, Giuseppe Caparello, in concorso con altri pubblici ufficiali legati all’Asp di Catanzaro come Giuseppe Viscomi e Anselmo Poerio, avrebbe omesso tutta una serie di azioni per sottacere le condizioni estremamente vessatorie nelle quali versavano gli animali nei laboratori di ricerca. Avrebbero anche attestato falsamente l’esito regolare di ispezioni nei due laboratori incriminati.

I benefici per Poerio

Tra l’altro anche Anselmo Poerio avrebbe ottenuto benefici da questa condotta omissiva. Sarebbe stato inserito quale coautore in 21 articoli scientifici redatti da Domenico Brutti, Valeria Maria Morittu e dal gruppo di ricerca a loro facente capo. Dalle stesse persone avrebbe illecitamente ottenuto incarichi di docenza alla Scuola di Farmacia e Nutriceutica dell’Università Magna Graecia.

Non solo vessazioni sugli animali

Due sono gli stabulari posti sotto sequestro: uno a Germaneto e l’altro a Roccelletta di Borgia. Qui non sarebbero solo emersi i maltrattamenti sugli animali ma anche l’insussistenza dei registri di carico e scarico dei farmaci. La cosa è emersa nel corso di una ispezione del primo marzo 2023 da parte dei militari della Guardia di finanza di Catanzaro.
L’ispezione ha messo in risalto anche il fatto che non sarebbero mai state effettuate, in nessuno stabulario, le sorveglianze microbiologiche.
Al contrario, nei verbali d’ispezione dell’Asp veterinaria sarebbe stata falsamente certificata la presenza di questo documenti, inesistenti, e di questi registri, mai creati.