A tre giorni dall'avvio dell'anno scolastico è corsa contro il tempo a Vibo Valentia, ancora alle prese con l'assenza di aule dove collocare gli alunni. Il Comune - dopo una difficile ricerca di spazi idonei - solo recentemente ha individuato i locali, ma non ha ancora consegnato le chiavi della chiesa Regina Pacis destinata ai bambini della scuola dell'infanzia Collodi di Vena e di Palazzo Nicoletta, dove saranno sia i bambini della scuola materna di via Jan Palach che alcune aule della primaria Don Bosco.

«Impossibile aprire il 24 settembre»

Plessi diretti dalla preside Mimma Cacciatore, che nelle scorse ore ha inviato una pec al comune per chiedere il rinvio delle lezioni: «Questo istituto non può aprire giovedì - afferma - non ci sono tempi tecnici. Bisogna spostare venti classi. Tra pulizie, sanificazione, piano di evacuazione e trasferimento banchi, è impossibile farcela. Ecco perché ho chiesto al sindaco di prorogare l'avvio dell'anno scolastico. Mi auguro che accolga la mia richiesta. Senza contare che alcuni dei collaboratori scolastici sono dislocati nei plessi dove si stanno svolgendo le elezioni».

 

La dirigente rivolge un appello ai genitori che vorrebbero sapere dove saranno destinati i loro figli: «Vi chiedo di pazientare con la promessa che entro domani sera comunicherò la destinazione dei rispettivi figli, dagli orari di entrata e uscita alla comunicazione ufficiale se e quando inizieranno le lezioni. Perché - conclude - per me il 24 è veramente impossibile aprire…».

Il Comune di Vibo respinge la richiesta

Il segretario generale di Palazzo Luigi Razza Domenico Scuglia, che raggiungiamo al Comune, pur comprendendo le difficoltà respinge la richiesta.

 

«Non siamo in ritardo, anzi abbiamo agito tempestivamente per ottenere i finanziamenti dal ministero che ha stanziato 130mila euro. Subito dopo Ferragosto ci siamo messi in moto. I lavori edilizia scolastica – afferma – saranno ultimati oggi. Anche per la locazione degli immobili abbiamo partecipato all’avviso pubblico nell’immediatezza. Domattina i dirigenti scolastici - assicura - avranno le chiavi dei plessi. Noi nel frattempo abbiamo provveduto a fare pulizia straordinaria. Non possiamo accogliere la richiesta della preside, in quanto ci sono obblighi normativi che prevedono un numero minimo di didattica. Il sindaco Maria Limardo non intende violare questa disposizione».

 

Eppure il tempo stringe. «Anche noi abbiamo dovuto lavorare facendo una corsa contro il tempo. Alla ditta abbiamo chiesto di fare doppi turni e di lavorare anche nei fine settimana per assicurare la regolare ripresa dell'anno scolastico. Noi abbiamo dato il massimo – conclude il segretario generale del Comune di Vibo -. Tutti devono fare altrettanto».

Genitori del "Capialbi" sul piede di guerra

Ma i problemi non riguardano solo le scuole di competenza del Comune, anche gli istituti superiori sono alle prese con la carenza di aule. I genitori degli alunni del Liceo Capialbi sono sul piede di guerra dopo la decisione, forzata, del dirigente scolastico di avviare la didattica a distanza per alcune classi.

Che succede a Stefanaconi e Nicotera


Slitta invece al 28 settembre l'avvio dell'anno scolastico a Stefanaconi, a causa di un focolaio da Covid che ha costretto il sindaco ad emanare l’apposita ordinanza.

 

Un altro posticipo è stato annunciato sui social dal sindaco di Nicotera Giuseppe Marasco. Anche alla base di questa decisione, secondo quanto comunicato, l'emergenza sanitaria in corso. E in particolare «l'evolversi della situazione epidemiologica relativa al Covid-19, che impone – si legge - una migliore organizzazione, per consentire l'avvio delle attività scolastiche, in tutta sicurezza».