La missione impossibile di accertare il debito sanitario calabrese dovrebbe concludersi entro dicembre di questo anno. Lo ha dichiarato a chiare lettere il commissario e presidente della Regione, Roberto Occhiuto, anche al termine dell'ultima riunione del tavolo interministeriale di verifica del piano di rientro. In sette mesi si dovrà traguardare un risultato finora giudicato impossibile anche e soprattutto a causa dalla mancata approvazione dei bilanci di alcune aziende sanitarie, in particolare quella di Cosenza e Reggio Calabria.

La costituzione dei gruppi di lavoro

E la clessidra che segna il tempo utile è iniziata a scorrere da oggi, dal momento che nei giorni scorsi il dipartimento Tutela della Salute ha fatto pervenire a tutte le aziende una nota piuttosto stringata con cui si chiede la costituzione dei gruppi di lavoro per il monitoraggio e la gestione del contenzioso. Nei fatti, quindi, ha attivato uno strumento già nella disponibilità della Regione ottenuto attraverso l'approvazione in Parlamento di un apposito emendamento al decreto Fiscale (146/2021) che prevede, appunto, il supporto e il rafforzamento di quelle unità amministrative deputate al processo di controllo, di liquidazione e di pagamento delle fatture.

Emorragia finanziaria

Una piaga purulenta che in questi anni ha dissanguato le casse delle aziende sanitarie e ospedaliere e che ha prodotto lievitazioni di costi, pagamenti doppi e tripli delle fatture e l'innesco di contenziosi a cui hanno fatto seguito ulteriori spese, legali e interessi moratori per i ritardati pagamenti. Insomma, una emorragia che si tenta oggi di suturare. Così il dirigente generale del dipartimento Tutela della Salute, Iole Fantozzi, ha chiesto oggi la costituzione dei gruppi che dovranno essere composti per ciascuna azienda dal commissario straordinario, dal direttore amministrativo, dal responsabile del servizio Economico e Finanziario e dai responsabili degli Affari Legali.

Nuovo personale e Finanza

Obiettivo: «programmare le attività da porre in atto». Si inizia, dunque, ad entrare nel vivo della quantificazione effettiva del debito e le aziende potranno contare sul supporto concreto di nuovo personale ma soprattutto delle competenze della Guardia di Finanza. L'emendamento prevede, infatti, apposite risorse per l'assunzione di specifiche professionalità; si tratta di cinque unità di personale non dirigenziale ad azienda, categoria D, da reclutare con un contratto di lavoro della durata di non oltre 36 mesi. La Regione è autorizzata in tal senso ad una spesa di 1 milione e 800mila euro per ciascuna delle annualità 2022 e 2023. Inoltre, fino a dicembre 2024 la Guardia di Finanza affiancherà gli enti del servizio sanitario mettendo a disposizione cinque ispettori ad azienda.

Lo spettro della Consulta

Nello specifico, si tratta della previsione normativa già finita al vaglio della Consulta. Lo scorso febbraio, infatti, il Tar Calabria ha dichiarato non infondata la questione di legittimità trasmettendo gli atti ai giudici delle leggi limitatamente al blocco dei pignoramenti. L'emandamento, infatti, introduce una sospensione delle azioni esecutive nei confronti delle aziende fino a dicembre 2025 appositamente allo scopo di «assicurare al servizio sanitario della Regione Calabria la liquidità necessaria allo svolgimento delle attività finalizzate anche al tempestivo pagamento dei debiti commerciali».