Il provvedimento del dicastero guidato da Salvini a pochi giorni dalla discussione sull'istanza di scarcerazione del sindaco Mimmo Lucano. Chiesto anche il trasferimento degli ospiti dello Sprar
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Nuova tegola sull’accoglienza a Riace. Con una nota inviata al Comune, il Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del Ministero dell’Interno, rispondendo alle controdeduzioni dell’Amministrazione comunale riacese, ha disposto il recupero dei finanziamenti erogati per i progetti Sprar.
Il dicastero guidato da Matteo Salvini ha considerato «l’ulteriore protrarsi di modalità gestionali non conformi alle regole che presiedono al corretto utilizzo dei finanziamenti pubblici destinati all’accoglienza dei richiedenti asilo», stabilendo la revoca dei benefici al Comune di Riace e «l’eventuale recupero di contributi già erogati per la cui determinazione si dovrà attendere l’esito dei procedimenti in corso». Al Servizio centrale è stata inoltre inviata richiesta di procedere al «trasferimento/uscita degli ospiti in accoglienza». Il Comune di Riace è inoltre chiamato a rendicontare entro 60 giorni dal trasferimento o uscita dei beneficiari le spese sostenute, al fine di definire le somme da restituire agli organismi competenti.
I punti di penalità disposti dal Ministero sono 34 e riguardano: l'erogazione dei servizi finanziari dal fondo a favore di soggetti diversi da quelli ammessi all'accoglienza; la mancata presentazione della rendicontazione; la mancata rispondenza tra i servizi descritti nella domanda di contributo e quelli effettivamente erogati e la mancata applicazione di quanto previsto dalle linee guida anche in termini di standard qualitativi e quantitativi; il mancato aggiornamento della banca dati gestita dal Servizio centrale.
Nelle ventuno pagine trasmesse al Comune di Riace, dunque, si evidenzia che «la rilevanza, gravità e persistenza» delle inosservanze giustificano la revoca totale dei finanziamenti, spiegando anche che «le criticità emerse, per le quali sono stati applicati punti di penalità, attengono, soprattutto, ad aspetti gestionali e organizzativi, a prescindere, molto spesso, dalla disponibilità di risorse finanziarie».
L'obiettivo della revoca è, dunque, quello di «evitare l'ulteriore protrarsi di modalità gestionali non conformi alle regole che presiedono al corretto utilizzo di finanziamenti pubblici destinati all'accoglienza dei richiedenti asilo». Al Comune sono stati concessi sessanta giorni per rendicontare le spese sostenute, ricordando che è ammesso il ricorso, rispetto al provvedimento, ai competenti organi giurisdizionali.
Una decisione, quella del Ministero, che arriva a tre giorni dalla discussione davanti al tribunale del Riesame di Reggio Calabria dell’istanza di scarcerazione presentata dai legali di Mimmo Lucano, ai domiciliari con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e sospeso dalla carica di sindaco.
A presentare ricorso anche la Procura di Locri guidata da Luigi D’Alessio, che chiederà di valutare le contestazioni a carico di Lucano che non sono state prese in considerazione dal Gip Domenico Di Croce.
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