I presidenti degli ordini degli ingegneri, degli architetti e dei geologi in una nota: «Presto una piattaforma per di assicurare uno snellimento nell’esame delle pratiche strutturali»
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«La nuova legge sismica regionale, ha visto la luce nel settembre scorso, dopo un lungo confronto tra il dipartimento regionale Infrastrutture-LLPP e gli ordini professionali della Calabria. Una trattativa articolata e complessa che partiva da posizioni molto distanti, e che in passato ha visto non poche frizioni tra noi professionisti e gli uffici regionali. Oggi, soprattutto grazie all’impegno dell’Assessore Musmanno che ha fortemente voluto la nostra presenza nella definizione della Legge, e grazie al Dirigente, Luigi Zinno, sensibile e attento alle richieste del mondo delle professioni, si è riusciti ad ottenere un risultato che fino ad un anno fa era davvero insperato». È quanto si legge in una nota firmata dai presidenti degli ordini degli ingegneri, degli architetti e dei geologi.
«Una legge finalmente più evoluta, che detta una traccia e definisce un confine sui controlli di istruttoria dei progetti, ed i cui aspetti di dettaglio saranno approfonditi in maniera più specifica nel regolamento di attuazione. Quest’ultimo è tutt’ora in fase di elaborazione, ma su alcune questioni di fondamentale importanza vi è già un’ampia convergenza. In particolare si ragiona sul sistema delle garanzie necessarie per il rispetto dei tempi di rilascio delle autorizzazioni, stabilendo la restituzione automatica della tariffa istruttoria qualora vengano superati i 60 giorni previsti per legge. Ciò è chiaramente un deterrente all’inerzia tante volte rilevata dagli utenti, ma anche una forma di garanzia per il cittadino nei confronti della pubblica amministrazione.
L’altra questione rilevante ancora sul tavolo è la semplificazione della piattaforma telematica delle autorizzazioni sismiche. Oggi i progetti vengono trasmessi utilizzando il portale “Sismi.ca”, attraverso il quale avviene, in maniera automatizzata un primo screening. Gli ordini professionali hanno fortemente sollecitato la necessità di alleggerire i contenuti della piattaforma, al fine di assicurare uno snellimento nell’esame delle pratiche strutturali.
La proposta formulata in sede di tavolo tecnico mira a codificare, già nel regolamento di attuazione della legge, i parametri numerici che dovranno essere oggetto di controllo automatizzato. Questi serviranno a verificare la corretta impostazione progettuale del calcolo strutturale e, nello stesso tempo, a garantire uniformità di valutazione da parte degli uffici regionali.
Anche su questo punto vi è convergenza, tuttavia devono essere ancora definite alcune questioni di dettaglio, legate soprattutto alla necessità di evitare controlli superflui. La piattaforma dovrebbe consentire, inoltre, un check-in preventivo dei parametri, più ampio rispetto a quanto non faccia attualmente, in maniera tale da evitare grossolani errori in fase di immissione dei dati.
Un altro argomento delicato riguarda la tipologia delle varianti strutturali non significative, per le quali, con le nuove disposizioni approvate, non è più necessario un ulteriore provvedimento autorizzativo. Tali tipologie saranno specificate in dettaglio nel regolamento in corso di definizione.
Agli esperti designati a rappresentare gli Ordini professionali della Calabria, che qui vogliamo ringraziare per la competenza e la passione dimostrata al tavolo tecnico - Bruno Larosa, Gregorio Pellicanò, Francesco Greco, Francesco Lorenzo, Giuseppe Talarico, Alfonso Aliperta - è demandato il compito non facile di riuscire a trovare il giusto equilibrio tra molteplici esigenze, talvolta contrapposte: l’efficienza e la celerità del procedimento autorizzativo, il rispetto della normativa sismica, la responsabilità dei funzionari istruttori, la tutela del cittadino nei confronti del rischio sismico.
In questo mese di ottobre il confronto tra gli Ordini professionali e i dirigenti del Dipartimento entrerà nel vivo di tutte queste tematiche, le quali, una volta definite, consentiranno di completare un quadro normativo più snello e funzionale.
Resta comunque una questione aperta, ovvero la necessità di formare e informare sull’utilizzo della piattaforma. Uno dei limiti del passato è stato proprio questo. Senza una capillare e corretta formazione, a professionisti e funzionari regionali, qualsiasi evoluzione normativa e/o innovazione digitale incontrerà certamente tante difficoltà».