La nuova strada passa molto vicino al vecchio percorso sulla costa tralasciando i centri interni. Il commissario Simonini minaccia di portare altrove i 90 milioni se non passerà la sua idea progettuale. E intanto dove dovrebbe sorgere lo svincolo spunta un palazzone autorizzato dal comune di Caulonia
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Da una parte Anas e il suo progetto d’ammodernamento della statale 106 che prosegue (a singhiozzo) da una trentina d’anni. Dall’altra un piccolo gruppo di sindaci del territorio e un comitato di cittadini che quel mozzicone di strada (poco più di 5 chilometri a carreggiata unica e doppio senso di circolazione per bypassare il centro abitato di Caulonia marina), così come è stato previsto, proprio non lo vogliono. E in mezzo, un palazzone alto due piani e grande come un campo di calcio, tirato su negli ultimi mesi (con tanto di autorizzazione comunale) proprio nel punto dove dovrebbe sorgere uno degli svincoli previsti dalla nuova opera. Nuova opera che, per inciso, proprio su quello svincolo, si interrompe per tornare sul vecchio tracciato che segue la costa visto che, ad oggi, nessun nuovo intervento è stato previsto da Anas nel tratto che collega gli ultimi paesi della provincia di Reggio con Squillace, dove un altro brandello della nuova 106 è già realtà da diversi anni.
Una vicenda intricata, che era iniziata quasi cinque anni fa con i primi incontri tra i dirigenti di Anas e gli amministratori comunali interessati dai lavori, che è diventata incandescente quando i tecnici di Roma arrivati per i sondaggi preliminari hanno trovato lo scheletro del palazzo in costruzione, e che è esplosa a novembre, quando il Commissario straordinario alla 106, Massimo Simonini (caduto in disgrazia con l’arresto di Verdini junior e silurato da amministratore delegato Anas, ma ancora saldamente ancorato al ruolo di supervisore dei lavori per la “statale della morte”) ha minacciato di stralciare il progetto, dirottando altrove i 90 milioni di finanziamento (ma ne serviranno altri 50 ancora da racimolare per finire i lavori) già assicurati dal contratto di programma.
La soluzione progettata da Anas
La soluzione progettata da Anas prevede la costruzione ex novo di una strada a doppio senso di marcia (proprio come il vecchio tracciato) che dovrebbe passare a monte del paese grazie a quattro viadotti e a due gallerie per poi ricollegarsi alla statale poco dopo la fiumara di Allaro. Una soluzione – dicono da Anas – scelta in previsione di un futuro raddoppio dell’arteria (progetto su cui però non esistono ancora finanziamenti). Ed è qui che le cose si complicano. Il comune di Caulonia infatti aveva previsto, nel suo piano regolatore, il passaggio della nuova arteria molto più a monte, nella speranza di avvicinare il flusso di auto più vicino al centro storico, allentando così l’isolamento di un borgo (bellissimo) già dissanguato dallo spopolamento. Di questo percorso alternativo però, nella fitta corrispondenza tra Anas e Comune non c’è traccia, almeno fino alla riunione pubblica tenuta nel novembre scorso, quando ormai la progettazione esecutiva dell’opera era in stato avanzato. Le ipotesi messe sul tavolo dall’azienda e condivise con i due sindaci che nel frattempo si sono alternati alla guida di Caulonia, prevedevano infatti tre differenti tracciati tutti piuttosto vicini alla costa. Nel febbraio del 2022, dopo una formale richiesta di informazioni da parte dell’amministrazione cauloniese, Anas fa sapere di avere puntato sulla soluzione attualmente in ballo e, dopo una serie di incontri presenziati anche dai dirigenti regionali «a dicembre del 2022 – si legge in una lettera firmata dal commissario Simonini indirizzata al Comune – è stato definito, con un grado di dettaglio proprio del progetto definitivo, il tracciato su cui effettuare le indagini geognostiche e ambientali».
Quando però, nei primi mesi del 2024, gli ingegneri Anas arrivano a Caulonia per eseguire le indagini previste, nel luogo dove dovrebbe sorgere il futuro svincolo, si trovano di fronte un palazzone in avanzato stato di costruzione e regolarmente autorizzato dal comune nel marzo del 2023, quando i giochi erano già fatti.
La proposta del Comune
Uno stallo su cui il Comune aveva provato a inserirsi, proponendo una nuova variante che dovrebbe passare un po’ più a nord. Ipotesi respinta dall’ufficio del commissario che, nel giugno del 2024, sottolinea come «la soluzione proposta dal comune è sensibilmente peggiorativa rispetto a quanto definito del 2022». E se da parte sua il Comune si era difeso affermando come «fin da quando è in corso la progettazione dell’opera, Anas non ha mai inviato al comune di Caulonia idonea documentazione che consentisse all’amministrazione comunale di porre vincoli di salvaguardia che potessero impedire il rilascio del permesso di costruire”, da parte sua, il commissario Simonini aveva rilanciato l’idea di revocare il permesso a costruire nell’ottica del futuro esproprio minacciando altrimenti “di stralciare, di concerto con la Regione, l’intervento dal piano commissariale, dandone informativa al Mit».
Muro contro muro
Un muro contro muro (su cui sembrano però aprirsi spiragli per una piccola variante di 150 metri che consentirebbe di lasciare il palazzone al suo posto) che ha preso nuovo vigore con la delibera del consiglio comunale di un paio di settimane fa, con cui Caulonia chiede l’apertura di un nuovo tavolo tecnico – con Regione, Anas e commissario – ribadendo come sia chiara «l’indisponibilità del territorio ad ospitare una soluzione viaria che non risponde alle reali esigenze del territorio, ma è disfunzionale, tesa esclusivamente ad implementare una progettazione troppo sganciata dal contesto in cui dovrebbe essere realizzata» e rilanciando l’ipotesi che ricalca il piano regolatore comunale (con conseguente spostamento a monte dell’intero tracciato) anche in considerazione del fatto che la «proposta oggetto di discussione risulta impattante in aree vocate all’agricoltura e ad ogni aspetto antropico, devastante e di nessuna utilità ai fini dello sviluppo e della fruibilità del territorio, inadeguata e pericolosa sotto il profilo della percorribilità e della sicurezza in quanto solo a due corsie».
Venerdì prossimo è previsto un nuovo incontro alla cittadella tra i funzionari della Regione e quelli dell’Anas. Incontro a cui però non sarebbero stati convocati i sindaci del territorio interessato. Non sembra un buon segnale.