VIDEO | Lo spazio Agorà di Palazzo Campanella ha ospitato il concerto di beneficenza per la donna alla quale l'ex marito ha dato fuoco nel marzo scorso. All'evento presenti i familiari
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
“Note di speranza” per Maria Antonietta Rositani. Il jazz, la musica della disperazione e della liberazione, come metafora della vita di una donna che è stata sfregiata dall’ex marito che le ha dato fuoco. Lo spazio “Agorà" di Palazzo Campanella ha ospitato il concerto di beneficenza voluto dalla Commissione pari opportunità regionale, in collaborazione con il Conservatorio “Cilea”, l’associazione “Inner Wheel” e la Fidapa cittadina.
«Il contributo economico di ingresso sarà libero e volontario - ha detto la presidente della Commissione regionale pari opportunità Cinzia Nava - e permettere di partecipare alle spese di viaggio, vitto e di alloggio, che i familiari sostengono di continuo nell’andare a trovare la propria cara in ospedale a Bari. Tutto questo, nello spirito di collaborazione che deve animare il nostro territorio e che, in questa occasione, vede occuparsi della raccolta fondi l’associazione Inner Wheel di Reggio Calabria».
Nel cortile interno dell’Astronave si sono esibiti quattro musicisti di grande spessore, quattro maestri di musica: Giancarlo Mazzù, Vincenzo Denise, Vincenzo Baldessarro e Davide Ragazzoni.
«È un momento importante - ha detto la direttrice del Conservatorio Cilea, Mariella Grande - per essere solidali nei confronti di una persona che ne ha bisogno. Il conservatorio è soprattutto una scuola e ritengo che sia un’occasione di educazione per i nostri studenti. Per questo abbiamo scelto i nostri migliori musicisti, in particolare 4 jazzisti di grande livello».
All’evento erano presenti anche i familiari di Maria Antonietta Rositani, in particolare il fratello Danilo e la figlia Annie che, all’unisono, hanno espresso gratitudine nei confronti della città di Reggio Calabria.
«Nelle scorse settimane - ha detto la figlia Annie - mamma è uscita dalla terapia intensiva. Adesso è iniziato il lungo e faticoso percorso di riabilitazione ma lei è forte e sono certa che presto lascerà l’ospedale di Bari per fare ritorno a casa».