«Quando lo abbiamo chiamato con il nome di battesimo si è girato e ha detto “non sono il Pasquale che cercate” ma ovviamente sapevamo che era lui». Lo ha detto il comandante provinciale dei carabinieri Gerardo Petitto dopo l'arresto del boss di 'ndrangheta Pasquale Bonavota.

«Lo avevamo intercettato in centro storico - ha spiegato Petitto - ma solo quando si è fermato in raccoglimento ne siamo stati certi. Non risulta aspettasse qualcuno, credo fosse lì per pregare».

«Non ha opposto resistenza ed è stato un arresto fatto con discrezione», ha sottolineato il maggiore dei Ros di Genova Fabrizio Perna.

«Bonavota era già noto per essere stato in contatto con un gruppo stanziale su Genova - ha detto Perna - legato alla sua cosca di riferimento. È possibile che avesse dei punti di appoggio sulla città ma è un elemento su cui stiamo ancora lavorando. Abbiamo sequestrato documenti e materiale informatico che potrebbero fornirci risposte su connivenze o complicità».

«L'attenzione su Bonavota risale negli anni - ha concluso il colonnello del reparto operativo dei carabinieri di Genova Michele Lastella - ma ci siamo concentrati soprattutto negli ultimi due anni sulla sua possibile presenza su Genova a partire dal monitoraggio delle persone che potevano essere in contatto con lui».